Roma-Inter: Dzeko e i portieri regalano spettacolo, quanti sprechi Salah
Una gara giocata a viso aperto, uno spettacolo per gli amanti del gioco offensivo, un po' meno per quelli che ritengono sia indispensabile "prima non prenderle" e costruire traguardi e vittorie stagionali su difese solide e organizzate. Questo e tanto altro è stata Roma-Inter, gara all'altezza del titolo riconosciuto di big match della settima giornata di serie A, ma nella quale non sono mancati errori e situazioni da rivedere con molta attenzione dagli allenatori di ambo le parti. Alla fine la spuntano i giallorossi per 2-1 con reti di Dzeko e Manolas, di Banega il gol del momentaneo pareggio. Una sconfitta che ridimensiona l'Inter e rilancia le quotazioni della Roma allontanando le polemiche di questi giorni. Abbiamo provato a riassumere il meglio e il peggio del match, scopriamolo insieme.
Lo spettacolo, i portieri e Dzeko: il meglio del match
- Lo spettacolo. Gara giocata a viso aperto, con ottimo piglio ambo le parti. Le occasioni sono fioccate a grande velocità, con il pubblico che sicuramente non si è annoiato. Del resto, visti gli interpreti, era inevitabile che i tecnici se la giocassero così, senza badare troppo alla fase difensiva. Da rimarcare, in particolare, la capacità della Roma di partire palla al piede, con azioni quasi rugbistiche per la loro coralità e ricchezza di alternative.
- Dzeko. Il bosniaco si merita a pieno diritto una delle poche menzioni singole di questo post. Con il gol del primo tempo porta a cinque i centri in campionato, che gli permettono di confermarsi miglior marcatore della squadra (qui la classifica marcatori). Ma al di là dei numeri – comunque importanti -, sono l'atteggiamento e l'ottima predisposizione a lavorare per la squadra, partecipare alla manovra, offrire sponde e far salire i compagni a fargli strappare la palma di migliore in campo. Con i suoi movimenti mette in seria difficoltà Miranda – non l'ultimo arrivato -, suggerisce per Salah e chiama due volte Handanovic al grande intervento.
- I portieri. Lasciati quasi indifesi dalle rispettive retroguardie, sono entrambi costretti agli straordinari. L'interista, in particolare, si esibisce in diverse parate decisive contro Salah, Dzeko e anche Florenzi. Szczesny non è da meno strozzando in gola l'urlo del gol a Perisic e Icardi; quando non ci arriva, ci pensa il palo a respingere il gran tiro dalla distanza di Banega.
Il peggio: difese, sprechi ed esterni interisti
- Difese "allegre". Abbiamo parlato dello spettacolo offerto da Roma e Inter in proiezione offensiva, ma c'è anche il rovescio della medaglia rappresentato dalle retroguardie disattente, il più delle volte approssimative e poco di squadra. La linea interista ha ballato tantissimo al cospetto delle folate romaniste e ha sbagliato il posizionamento in occasione del raddoppio sugli sviluppi del calcio di punizione di Florenzi. Da parte giallorossa, la presenza di Juan Jesus ha offerto maggiore stabilità, ma non sono mancati i momenti di confusione e poco equilibrio.
- Gli sprechi di Salah. Qualcuno potrebbe storcere il naso, vista la prestazione con i fiocchi dell'egiziano, ma quando collezioni almeno quattro nitide palle gol e ti presenti per due volte a tu per tu con Handanovic in campo aperto e non concretizzi nemmeno un'occasione, è impossibile non rimarcarlo. Gli va bene che la Roma faccia comunque bottino pieno.
- Esterni nerazzurri. La lacuna era apparsa già evidente alla chiusura del mercato e si conferma gara dopo gara. All'Inter mancano degli esterni di difesa degni di questo nome e anche il ritorno di Ansaldi, in ritardo di condizione, non ha prodotto grossi benefici. Santon si conferma un incompiuto, Nagatomo colleziona ingenuità e D'Ambrosio non sembra essere in cima alle preferenze di De Boer.