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Roma formato Champions. El Shaarawy e Perotti super, Hazard e Morata non pervenuti

La Roma si regala la serata perfetta con un 3-0 che, oltre a bissare il successo dell’ultimo precedente all’Olimpico fra i giallorossi e i Blues, vale il primato ed una qualificazione, con il Qarabag in casa, ormai ad un passo.
A cura di Salvatore Parente
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La Roma di Di Francesco mette la freccia, batte il Chelsea e supera gli inglesi in testa al proprio girone. Sotto gli occhi meravigliati e increduli dei 55mila dell’Olimpico, la compagine di casa mette in scena la classica partita perfetta stendendo i più blasonati avversari con un 3-0 senza appello grazie ad una difesa granitica, un centrocampo arcigno ed un attacco a dir poco letale.

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Ma le buone notizie, 360’ minuti di imbattibilità consecutivi a parte, non finiscono qui con il pari dell’Atletico Madrid in casa col Qarabag che mette i giallorossi nelle migliori condizioni non solo per qualificarsi ma per mantenere anche la testa della classifica. Dall’ottima prestazione di El Shaarawy alla pugnace gara del solito Nainggolan, ecco top e flop dell’Olimpico.

I Top dell’Olimpico

El Shaarawy domina, il “Faraone” fa la storia all’Olimpico

Dopo alcuni problemi agli adduttori che lo hanno tenuto ai box nelle ultime settimane, il “Faraone” sembra essersi ristabilito al 100%, recuperando la forma migliore. E infatti, dopo gli 80’ di gioco contro il Torino e la panchina col Crotone, sabato col Bologna è stato fra i migliori della serata con una prestazione coronata dal gol della vittoria, dalla rete dei 3 punti. Una prestazione che ha convinto il proprio tecnico a mandarlo in campo anche stasera con l’ex Milan che, dopo 44’’ secondi (gol più veloce della storia della Roma in Champions), ripaga la fiducia del proprio allenatore con una marcatura di collo esterno destro di contro balzo, di prima intenzione, davvero magnifica.

i numeri di El Shaarawy, autentico protagonista della serata della Roma (Sofascore.com)
i numeri di El Shaarawy, autentico protagonista della serata della Roma (Sofascore.com)

Un gol da cineteca degno del gioiello dell’andata siglato da Dzeko con Conte che, contro i capitolini, non è proprio fortunato. A seguire, sempre nella prima frazione di gioco, il giallorosso spreca l’occasione del 2-0 per poi riscattarsi al 36’ con una rete di rapina su clamoroso svarione difensivo dell’ex dal cuore d’oro Rudiger. Imprendibile.

Perotti che gol: il suo destro blinda il risultato

In un 4-3-3 che sta vieppiù rivelando tutte le sue potenzialità nelle ultime settimane e nel quale sia le ali che la punta centrale segnano a ripetizione, dopo la doppietta di El Shaarawy, all’appello, non poteva mancare Diego Perotti. L’argentino, infatti, pur controllato a distanza dall’ottimo Azpilicueta, ha messo a ferro e a fuoco la sua fascia di pertinenza, saltando il diretto avversario sempre e comunque.

i cross messi al centro da Perotti (Squawka.com)
i cross messi al centro da Perotti (Squawka.com)

Una tendenza a creare la superiorità numerica che dà sempre l’impressione di poter far nascere qualche pericolo che poi si realizza nel secondo tempo. L’argentino, anche per tenere testa al suo omologo, si regala il gol in Champions che mancava dal lontano marzo del 2010 col Siviglia, superando in slalom un paio di avversari e facendo scoccare un destro che si infila alle spalle del portiere Courtois. Una serpentina deliziosa che chiude il match, regala il 3-0 ai suoi e manda in visibilio i 55mila dell’Olimpico che, ora, sognano il primato e gli ottavi di finale. Diabolico.

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Nainggolan che diga, con De Rossi e Strootman domina il centrocampo

Il “Ninja”, mai soprannome fu più azzeccato, si rivela determinante anche in campo europeo, proprio contro quell’Antonio Conte che avrebbe sempre voluto portarlo con sé a Torino prima e a Londra, nel Chelsea, poi. E invece, il tecnico italiano è costretto ad ammirarlo da avversario con Nainggolan anche da mezzala padrone quasi assoluto della metà campo dell’Olimpico. Come suo solito combatte, lotta, ci mette l’anima e si rende utile anche in fase di costruzione con fitte trame e suggerimenti che aiutano i suoi a contrastare i campioni d’Inghilterra in carica. Una diga muscolare e dai piedi buoni che, insieme con Strootman e De Rossi, ha dominato la contesa in mezzo al campo avendo spesso la meglio su Bakayoko e Fabregas e ispirando, da polmone inesauribile, la preziosa vittoria di questo quarto turno del Gruppo C. Gladiatorio.

le statistiche complessive della gara (Sofascore.com)
le statistiche complessive della gara (Sofascore.com)

I flop di Roma-Chelsea

Rudiger che errore, il suo svarione vale il 2-0

Alla sua prima apparizione all’Olimpico da ex, il tedesco Rudiger forte del suo legame romano e dell’amicizia con Dzeko decide al 36’ di dimostrare la sua gratitudine al popolo giallorosso non chiudendo su un banale suggerimento al centro di Nainggolan. Su lancio lungo del belga, infatti, il numero #2 Blues non si avvede dell’arrivo di El Shaarawy dalle retrovie concedendo una prateria al “Faraone” che, in serata di grazia, gela in uscita Courtois. Un errore marchiano che indirizza il match e macchia inevitabilmente la sua prestazione individuale, malgrado l’impegno successivo, nettamente al di sotto della sufficienza.

la prestazione, in cifre, di Morata (Sofascore.com)
la prestazione, in cifre, di Morata (Sofascore.com)

Morata evanescente, la difesa giallorossa lo contiene

Poco aiutato dai suoi compagni che non lo mettono troppo spesso nelle migliori condizioni per incidere, lo spagnolo Morata si iscrive nel novero delle delusioni di serata. Pur con due uomini, Pedro e Hazard, e poi con tre in appoggio, con l'aggiunta di Willian nella ripresa, l’ex Real risulta evanescente con tanti movimenti non premiati da buone verticalizzazioni e diversi tiri imprecisi verso lo specchio avversario.

In particolare, nel primo tempo quando, a seguito di un fortunato rimpallo fra Kolarov e Pedro, gli arriva un pallone d’oro per pareggiare la contesa a tu per tu con Alisson che viene graziato dal #9 avversario con un interno destro che sorvola la trasversale del portiere verdeoro. Nei minuti successivi ci prova, si impegna, svaria su tutto il fronte d’attacco, si mette in visione ma non riesce a lasciare il segno contro la maledizione giallorossa che recita: 0 reti in 6 gare contro la Roma.

solo 4 le occasioni create in partita da Hazard (Squawka.com)
solo 4 le occasioni create in partita da Hazard (Squawka.com)

Hazard non salva la faccia, male all’Olimpico

Quando parli di Chelsea, non ce ne vogliano gli altri calciatori in rosa, parli di Eden Hazard, dell’uomo più talentuoso dei Blues. Un calciatore però, che oggi, nella sua versione italiana, anzi romana, non è risultato determinante con una prestazione individuale molto al di sotto delle sue possibilità e del suo sconfinato bagaglio tecnico. Attenzionato come leader tecnico degli avversari, la difesa giallorossa lo tiene in grande considerazione con marcature strette e tackle poco convenzionali da parte dei vari Nainggolan, Florenzi o Juan Jesus. Eppure, dal suo estro, dai suoi educatissimi piedi, dal suo fulmineo dribbling era lecito attendersi qualcosa di più con un Hazard che abbandona, proprio nella gara più difficile dell’anno, i suoi compagni di squadra. Una partita mediocre, inattesa ma specchio fedele della sfida di stasera con pochi, pochissimi calciatori del Chelsea a salvare la faccia.

le formazioni iniziali di Roma e Chelsea (Sofascore.com)
le formazioni iniziali di Roma e Chelsea (Sofascore.com)

Tabellino e voti:

Roma (4-3-3) Alisson 6; Florenzi 6.5 (Dal 75’ Manolas 6), Juan Jesus 6.5, Fazio 6.5, Kolarov 7; Strootman 6.5, De Rossi 6.5, Nainggolan 7; El Shaarawy 8 (Dal 75’ Gerson s.v.), Dzeko 6.5, Perotti 7 (Dal 87’ Pellegrini s.v.). A disposizione: Skorupski; Moreno, Manolas; Gonalons, Gerson, Pellegrini. Allenatore Eusebio Di Francesco

Chelsea (3-4-2-1) Courtois 5.5; Rudiger 4.5, David Luiz 5.5, Cahill 5.5 (Dal 55’ Willian 5.5); Azpilicueta 5, Bakayoko 5.5, Fabregas 5.5 (Dal 71’ Drinkwater 5.5), Marcos Alonso 6; Hazard 6, Pedro 5.5; Morata 5 (Dal 75’ Batshuayi s.v.). A disposizione: Caballero; Christensen, Kenedy; Zappacosta; Drinkwater; Willian, Batshuayi. Allenatore Antonio Conte

Arbitro e assistenti

Jonas Eriksson (Svezia), gli assistenti arbitrali Mathias Klasenius e Daniel Wärnmark. Assistenti addizionali: Stefan Johannesson e Andreas Ekberg, quarto uomo: Mehmet Culum. Il fischietto svedese dirige la sua 120esima gara internazionale ed annovera due precedenti con la Roma: nel primo, i giallorossi hanno ottenuto una vittoria per 2-1 sul Cluj nella Champions League edizione 2010/11. Nel secondo, invece, i capitolini hanno rimediato un pesante 7-1 in casa nell’ottobre di 3 anni fa con reti di Robben, Gotze, Robben, Lewandowski, Muller, Ribery, Shaqiri e gol della bandiera di Gervinho.

I Precedenti con i Blues e le inglesi

Tre i precedenti fra le squadre. Precisamente, oltre a quello dell’andata con il 3-3 dello Stamford Bridge, nella fase a giorni della Uefa Champions League stagione 2008/09. In quell’annata, all’andata i giallorossi uscirono sconfitti in trasferta a causa della rete di capitan Terry. Al ritorno, invece, la Roma ebbe la meglio sulla compagine Blues allora allenata da Felipe Scolari con un netto 3-1 in casa grazie alle reti di Panucci, alla doppietta di Vucinic e alla marcatura (solita) di John Terry. Con le inglesi in generale, lo score è di 32 sfide con 9 successi, 10 pareggi e 13 sconfitte con 27 gol fatti e 39 subiti.

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