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Roma e il nuovo stadio, Florenzi: “Coi tifosi a bordo campo, saremo invincibili”

Il nuovo impianto garantirà nuove entrate al club giallorosso, avrà un impatto positivo sulla città, ancor più di Expo2015 per Milano, migliorandone i servizi e i consumi e sarà un nuovo stimolo per i giocatori a far sempre meglio rappresentando la Roma.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' tutto pronto e a volare un po' con la fantasia capire quale impatto avrà sul prossimo futuro della società giallorossa e della città capitolina: il nuovo stadio della Roma sta già facendo parlare di sè e molto, e si preannuncia come uno dei più grandi investimenti del nostro calcio atti a modificare per il meglio un movimento in ritardo anni luce da altre realtà europee. A delinearne i contorni quest'oggi sono intervenuti i dati e i numeri legati alle prossime entrate finanziarie e di immagine del club ma anche alcuni diretti interessati, come Florenzi, il tutto fare di Spalletti al momento fermo ai box e pronto a darsi come testimonial ad una delle iniziative più importanti del club.

Numeri da capogiro

Intanto i numeri che presentano il progetto capitolino di un impianto interamente di proprietà che inciderà anche sul benessere della cittadinanza: l’investimento di circa 1,6 miliardi di euro – che verranno finanziati interamente dai privati – genererà un significativo incremento del PIL (da 5,7 miliardi a 18,5 in 9 anni) della provincia di Roma e l'’impatto complessivo degli investimenti implicherà una riduzione del tasso di disoccupazione medio (0,68%) dell’area romana di circa un punto percentuale. Maggiori posti di lavoro, in pratica, stimati in quasi 5.500 unità. In termini di valore aggiunto, l'impatto economico del progetto sulla città sarebbe pari a circa due volte e mezzo quello prodotto da EXPO 2015 su Milano e superiore del 70% di quello generato dal Giubileo della Misericordia.

Il ritorno economico per il club

Ovviamente la Roma punta ad entrare nella top list dei migliori club europei per investimenti, fatturato ed introiti e il nuovo impianto di proprietà è il cavallo di Troia per raggiungere tutto ciò. L'obiettivo principale e primo da raggiungere sono i parametri emessi dalla Juventus con il suo JStadium, in secondo luogo, il progetto ha preso come pietra di paragone top club quali l'Arsenal o il Bayern da tempo proprietari del proprio stadio. Insomma, si pensa alla grande: "Ci attendiamo ritorni economici sul fatturato come Juventus, Bayern Monaco e Arsenal  – ha sottolineato l'ad Gandini – Ciò che vogliamo dare è una immagine di una struttura idonea per la ripresa televisiva e un terreno di gioco in perfette condizioni"

Testimonial d'eccezione

Era presente anche Alessandro Florenzi reduce dalla lunga convalescenza che lo terrà ancora per molto lontano dai campi di calcio: "Vedremo chi ci giocherà e chi sarà capitano, se ancora Totti o Daniele De Rossi… o io. Una cosa però è certa: i tifosi così vicini al campo potranno darci qualcosa in più. Tu riesci a fare un metro in più, un metro in meno invece l'avversario se avrà un po' di timore guardandosi attorno. Così succede allo Juventus Stadium e io vorrei avere uno stadio infuocato".

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