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Roma, contestazione dei tifosi a Trigoria: “Conigli”

La crisi giallorossa inizia a preoccupare l’ambiente: per il terzo anno consecutivo, la squadra capitolina si ferma alla prima difficoltà. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato l’inedita contestazione di Trigoria: “Le carote? Se non altro ai tifosi della Roma non manca l’ironia”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Contestazione a Trigoria, dove un gruppo di tifosi giallorossi ha scaricato oltre cinquanta chili di carote davanti ai cancelli ed esposto uno striscione "Buon appetito, conigli" dal significato abbastanza eloquente. Una contestazione che non ha risparmiato neanche staff e società: se i calciatori sono stati definiti "mercenari", in molti chiedono anche risposta da Pallotta e Baldissoni. La squadra è poi arrivata per sostenere l'allenamento, mentre i tifosi, una volta giunti i blindati delle forze dell'ordine, hanno levato l'assedio, pur lasciando striscione e carote sul posto. "Se non altro ai tifosi della Roma non manca l'ironia. Speriamo che il tutto si limiti a questo", ha commentato il presidente Giovanni Malagò, dopo la "folcloristica" trovata degli ultrà giallorossi. A margine di un evento milanese, il numero uno del Coni ha poi aggiunto: "Se bastassero solo le carote per cambiare l'atteggiamento e il comportamento delle squadre, saremmo a un buon punto. Ovviamente il discorso vale non solo per la Roma".

L'atmosfera in casa giallorossa, insomma, inizia a diventare incandescente. La squadra giallorossa non riesce a decollare: poca personalità, gioco che senza alcune pedine ristagna, poca capacità di reagire nei momenti di crisi e peggio ancora nessun segno di reattività davanti alla difficoltà. Quasi una "caratteristica" della Roma degli ultimi tre anni targata Rudi Garcia: il primo anno, dopo un filotto di dieci vittorie iniziali, la squadra giallorossa si arenò da sola pareggiando cinque gare sulle sei successive, per poi perdere lo scontro diretto contro la Juventus ed arrendersi nella volata scudetto. L'anno scorso fu il Bayern Monaco a fare da spartiacque della stagione: il 7-1 incassato all'Olimpico smontò i sogni di gloria giallorossi, che poi furono eliminati dalla Champions prima e dall'Europa League poi, per poi riuscire ad arrivare al secondo posto più per il suicidio a lungo termine del Napoli, esploso alla distanza.

Quest'anno i limiti della Roma sono emersi al Camp Nou contro i "marziani" del Barcellona: un campo dove già nessuno riesce a fare risultato, ma dove la Roma di fatto non è mai scesa in campo, forse perfino mentalmente "appagata" dal pareggio ottenuto alle 18 dal Bayer Leverkusen che ha di fatto avvantaggiato i giallorossi nel passaggio del turno. Ma perdere 6-1 non è stato digerito benissimo, anche perché la squadra di fatto non ha mai neanche provato a reagire. E quando domenica scorsa la Roma, che sulla carta aveva l'impegno più facile tra le quattro di testa, è riuscita a farsi battere 2-0 in casa da un'Atalanta cinica e spietata, si è palesato nuovamente quello che Dickens avrebbe definito "il fantasma del Natale passato".

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