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Rodrigo Palacio, l’arma letale nerazzurra e capocannoniere virtuale

Senza rigori, condurrebbe la classifica marcatori con 7 reti in 11 gare, davanti a Pepito Rossi e a Cerci. E una media impressionante: 1 gol ogni 110 minuti di gioco.
A cura di Alessio Pediglieri
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Palacio in Udinese Inter

Walter Mazzarri prima della trasferta di Udine aveva confessato il proprio tallone d'Achille: l'assenza di Diego Milito in squadra. Il ‘Principe', tornato dal lunghissimo infortunio, aveva sorpreso positivamente tutti nella straordinaria vittoria contro il Sassuolo, dove era sceso in campo nella ripresa segnando due dei sette gol nerazzurri ai neo promossi di Di Francesco. Un'illusione subito rientrata per una ricaduta muscolare dell'argentino oggi ancora fermo in infermeria a tempo indeterminato per evitare nuovi rientri ed eventuali ricadute che ne pregiudicherebbero seriamente il proseguo di carriera. "Tutti lo sanno e anche i giocatori sono sicuro siano d'accordo per la caratura del giocatore. Senza che nessuno si offenda, ci fosse stato Milito in campo in queste partite, oggi avremmo avuto qualche punticino in più".

Arma letale nerazzurra – Chissà come si sarà sentito Rodrigo Palacio, altro argentino, altra punta nerazzurra. Che però gioca titolare da inizio di stagione e sta trascinando l'Inter lassù in classifica, al quarto posto a -6 dal duo di Zona Champions formato da Napoli e Juventus e a -9 dalla capolista Roma. Gioca e lo fa straordinariamente bene, el ‘Trenza", il ‘Codino' che in sole due stagioni si è preso in mano l'Inter ed è entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri a suon di gol. Giocando titolare quasi inamovibile proprio quando il ‘Principe' si infortuna, in Europa League, contro il Cluji. Nell'allora Inter di Stramaccioni, Palacio si trasforma nell'uomo della provvidenza e non a caso il periodo nero nerazzurro coinciderà con l'infortunio e l'assenza dell'argentino.

Come l'anno scorso, come l'anno prima – Già un anno fa, di questi tempi, l'incidenza di Palacio nell'Inter di Stramaccioni si faceva sentire. Dopo 9 giornate (tra Serie A e Europa League), nella stagione 2012-2013 aveva una media gol pari a una rete ogni 93 minuti, quasi una rete a partita. Dopo un anno, un'estate rivoluzionaria, un cambio tecnico importante, el ‘Trenza' è ancora lì, titolare, nell'attacco dell'Inter a segnare come prima. Anzi, meglio di prima perchè oggi dopo 11 giornate di campionato, Palacio ha già siglato 7 gol che uniti alla partita di Coppa Italia dove ha siglato una doppietta, arrivano a quota 9. La media? Sempre devastante: 1 rete ogni 110 minuti di gioco, più di un quarto delle reti messe a segno dalla squadra, che vanta il miglior attacco della Serie A.

Capocannoniere virtuale – La crescita di Palacio è testimoniata anche da un altro fattore: gli assist. Un anno fa, di questi tempi ne aveva collezionati solo 2 e a fine stagione sarebbero stati solamente 8 (sfruttando anche il palcoscenico europeo). Oggi, è già salito a quota 5, segno della sua dedizione completa alla causa, personale e del gruppo. Non solo. Perchè Palacio è in piena lotta per il titolo di capocannoniere. In campionato ha messo a segno 7 gol, 2 in meno di Pepito Rossi che guida a quota 9 e uno in meno di Alessio Cerci secondo con 8 reti. Ma l'argentino dell'Inter è primo assoluto se si valutano solamente le reti in movimento senza rigori. Palacio, che non ha calciato alcun rigore, resterebbe ancora a 7 gol, mentre Rossi (con 3 rigori) e Cerci (con 4 rigori) "crollerebbero" rispettivamente a 6 e 4 gol, confermando l'importanza del ‘Trenza'. Con buona pace di Milito che può tranquillamente pensare a recuperare senza fretta.

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