Robben non dimentica: “Che amarezza lasciare il Real. Il Bayern? Fu un passo indietro”
Arjen Robben si racconta. L’esterno offensivo è ormai una delle colonne del Bayern Monaco. Dal 2009 ad oggi, l’olandese, nonostante i ripetuti infortuni, si è rivelato quasi indispensabile per i tecnici che si sono alternati sulla panchina della corazzata tedesca. Un’esperienza che ha regalato stabilità ad un giocatore che in passato ha vestito le casacche di altri club prestigiosi come Chelsea e Real Madrid. Infatti Robben in Baviera sta vivendo l'avventura più lunga della sua carriera con la maglia dello stesso club. Certo in Germania, il classe 1984 ha vinto praticamente tutto, ma Robben non ha dimenticato il suo addio alle merengues, nel 2009, che gli ha lasciato il proverbiale amaro in bocca.
In un’intervista a Fox Sports, Robben è tornato sull’estate in cui lasciò la Spagna e sui motivi che furono alla base della frattura con i Blancos: “Fu un’estate strana quella. Florentino Perez tornò presidente, poi arrivarono giocatori come Cristiano Ronaldo, Kakà, Benzema e Xabi Alonso, il club spese una quantità enorme di denaro. A quel punto dissero a me e al mio agente che avrebbero potuto recuperare qualche soldo cedendomi. Io venivo dal miglior precampionato della mia carriera ma non ebbi l’occasione di dimostrarlo”.
Difficile dunque dimenticare quella sessione di trattative fatta di amarezza, ma anche di scelte. Non fu semplice infatti per l’olandese dire sì al Bayern: “Io inizialmente non volevo andarmene. Trasferirmi al Bayern ha rappresentato una decisione difficile, la più dura della mia carriera perché in quel periodo la squadra non faceva parte dell’elite del calcio europeo e per me rappresentava un passo indietro".