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Rizzoli: “Il Var? Siamo all’avanguardia e la percentuale d’errore è dell’1,5%”

L’ex arbitro Nicola Rizzoli ha commentato i primi mesi di utilizzo della tecnologia nel nostro campionato: “La riduzione dell’errore si avrà col tempo grazie all’esperienza. Il challenge? E’ inutile perché tutte le situazioni di gioco vengono già valutate in campo”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo l'incontro dello scorso gennaio, quando in Lega Calcio a Milano molti allenatori hanno avuto un confronto con il numero uno dell'associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, il designatore Nicola Rizzoli e Roberto Rosetti, supervisore del progetto sulla video assistenza, il Var torna a far parlare di sé.

In attesa di capire se verrà utilizzato anche nei prossimi Mondiali di calcio in Russia (Infantino ha dichiarato che una decisione definitiva verrà presa nel prossimo mese), il Video Assistant Referee è stato oggetto di discussione anche nel programma radiofonico di Zazzaroni e Caressa. In diretta è infatti intervenuto Nicola Rizzoli, che ha fatto il punto della situazione dopo mesi di introduzione in Serie A.

L'ottimismo di Rizzoli

"Tecnologicamente siamo all’avanguardia – ha spiegato a Radio Deejay, l'ex arbitro internazionale – Il fallo di mano è il più complicato da interpretare per quanto riguarda il regolamento, perché bisogna capire l’intenzionalità. Quanto toglie il VAR all’arbitro? Si lavora per fare un cambiamento molto importante, è una questione di mentalità, è sbagliato pensare che l'arbitro perde valore: è solo una questione di lavoro di squadra".

"Il fuorigioco? Il VAR interviene quando c’è la percettibilità in funzione con le telecamere, è importante averle in linea. La riduzione dell’errore si avrà col tempo grazie all’esperienza, nei prossimi mesi sono previste ulteriori innovazioni, a cominciare dal 3D. La percentuale d’errore è dell'1,5%".

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No al challenge

Nell'intervista radiofonica, Rizzoli ha anche parlato dell'ipotesi di inserire il "challenge" e di dare quindi la possibilità ad allenatori e giocatori, come avviene in alcuni sport (soprattutto statunitensi), di chiamare l'ìntervento del Var: "E' inutile perché tutte le situazioni di gioco vengono già valutate in campo, quindi non ha senso. Quando potranno parlare gli arbitri dopo la partita? C’è un regolamento e fin quando non verrà cambiato si resterà così. Al momento non possono commentare prima del martedì, ovvero prima delle decisioni del giudice sportivo".

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