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Rizzoli difende il Var e Abisso ma boccia Fabbri: “Era rigore, possiamo sbagliare”

Il designatore arbitrale durante l’assemblea con le società ha ammesso gli errori in Juventus-Milan ma non pensa a uno stop punitivo: “Si cresce stando nel gruppo e facendo esperienza. Siamo in pieno cambiamento generazionale. Ci vuole un po’ di pazienza ma assicuro: abbiamo tutti le idee chiare”
A cura di Alessio Pediglieri
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Lunga e intensa riunione del lunedì in Lega Calcio dove ha tenuto banco la questione VAR, ancora protagonista – e non sempre nel positivo – dell'ultimo turno di Serie A. Sotto la lente di ingrandimento alcune partite in particolare, come quella di Torino tra Juventus e Milan arbitrata da un deludente Fabbri o la sfida tra Lazio e Sassuolo arbitrata da Abisso.

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Presenti i più importanti dirigenti dei principali club di Serie A, diversi giocatori e Nicola Rizzoli che ha preso parola per spiegare a tutti le varie situazioni, analizzandole una per una dando laddove possibile la giusta interpretazione del regolamento e del protocollo che si segue per l'applicazione del VAR durante gli incontri.

Rizzoli su Abisso dopo Lazio-Sassuolo

C'è chi ‘ha passato' l'esame, come l'arbitro Abisso la cui decisione sul fallo decretato in area e che ha scaturito il rigore è stata accolta positivamente dal designatore arbitrale: "Il braccio è lontano dal corpo, corretto dunque fischiare l'irregolarità". Lo stesso Abisso che qualche settimana fa era dentro la tormenta per il contestatissimo Fiorentina-Inter: "Abisso ha fatto esperienza, si cresce attraverso gli errori. Deve continuare a maturare. E' importante che gli arbitri restino nel gruppo, si va avanti tutti insieme"

Rizzoli su Fabbri dopo Juventus-Milan

C'è stato però anche chi è stato bocciato, come Fabbri in Juventus-Milan: "Fermarlo? E' una questione di serenità:  serve più professionalità, degli uomini e della tecnologia, per ridurre gli errori. Possiamo sbagliare, è normale, la perfezione è impossibile. Ma abbiamo le idee chiare". Dunque anche per Fabbri una tirata d'orecchie ma tanta fiducia: "Sicuramente deve crescere come tanti arbitri. Stiamo facendo un percorso di crescita e ricambio generazionale. Fabbri sente la stima che l'Aia ha nei suoi confronti: l'errore fortifica nel tempo e, per paradosso, dà più sicurezza e serenità"

Marotta ottimista, Milan in silenzio

A prendere la parole nel dopo riunione è stato, tra gli altri, Beppe Marotta che non è stato coinvolto direttamente in episodi discutibili nello 0-0 interno contro l'Atalanta: "È stato un incontro proficuo e collaborativo, il calcio ha bisogno di tecnologia, bisogna migliorare il protocollo". Le parole del dirigente nerazzurro però bacchettano l'attuale conduzione di gara in linea generale: "Dobbiamo avere più chiarezza sui falli di mano perché io appoggio strumento tecnologico, ma credo siamo ancora in una fase evolutiva e il dialogo con l'Ifab deve essere più propositivo".

In silenzio, invece, il Milan. Gattuso e Romagnoli, presenti alla riunione se ne sono andati via senza dichiarare nulla dopo i torti subiti contro la Juventus. Ha parlato invece Giampaolo (Sampdoria): "Riunione formativa, ci sono state spiegate alcune cose, ma sarebbe meglio spiegarle anche in pubblico, ci sono delle regole che vanno rispettate al di sopra di ogni sospetto"

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