Rivera: “Calciatori gay? Ai miei tempi non ce ne erano…”

Il calcio e l'omosessualità, un tema che da qualche anno oramai scorre sul filo rosso tra pettegolezzo e desiderio di sdoganare anche l'ultimo tabù attorno ad uno degli sport più popolari e amati nel mondo. Un argomento che di volta in volta ha diviso, unito, fatto discutere, tra antichi luoghi comuni, outing più o meno reali, rumors di sottofondo e gossip da quattro soldi. Ciclicamente è un tema che ritorna e che nelle ultime giornate è vissuto per le dichiarazioni in campo di Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese del Real Madrid – che già in passato aveva subito critiche al riguardo – avrebbe confessato indirettamente la propria omosessualità durante l'ultimo derby contro l'Atletico Madrid, in risposta all'ennesima provocazione subita in campo. Una notizia che ha destato scalpore soprattutto per la nomea del campione più che per il contenuto di una notizia oramai quasi metabolizzata da chi segue il calcio.
Ma non sempre fu così. A dirlo è stato Gianni Rivera, indimenticato fuoriclasse degli anni '60 del Milan e della Nazionale. A parlarne, un'intervista sulla Rai, a Gianni Minoli che ha incalzato "l'abatino" anche su questo argomento scomodo e d'attualità, partendo proprio dalle ultime notizie attorno al campione portoghese. La domanda è stata diretta: "Cristiano Ronaldo ha ammesso candidamente e senza problemi di essere omosessuale, ai suoi tempi un grande campione l'avrebbe potuto dire?".
La risposta di Gianni Rivera è stata disarmante: "Ai miei tempi non sarebbe stato possibile perché nessuno lo era. Io personalmente non ho mai avuto nemmeno la sensazione che qualcuno lo potesse essere. Allora certamente se qualcuno lo fosse stato davvero avrebbe tentato in qualunque modo di nasconderlo, questo è evidente. Però, qualche accenno negli spogliatoi si sarebbe visto o notato. A me non è mai capitato niente del genere, e di calciatori ne ho conosciuti".