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Rissa con Mourinho, Wenger si scusa: “Ho sbagliato, brutto gesto”

Il manager dell’Arsenal si scusa per l’atteggiamento avuto in campo durante la partita Chelsea-Arsenal: “Quando ci sono segnali di violenza è sempre una cosa deprecabile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Le battute avvelenate, la rabbia, battibecco e spintoni, le scuse. Arsene Wenger chiude quel brutto episodio capitato nel corso del match tra Chelsea e Arsenal e chiede scusa per aver perso la testa, mettendo le mani addosso a Mourinho. Una manata per spingere via l'avversario, gesto per il quale si pente (avendo dato cattivo esempio al pubblico) e giunto dopo un botta e risposta a distanza che aveva scandito l'avvicinamento al big match della Premier League tra Blues e Gunners. "E' stato dato troppo clamore a questa vicenda – ha ammesso il manager francese a una settimana dai fatti dello Stamford Bridge -. Non ho attenuanti, mi spiace per quando accaduto… di certo è che non avrei dovuto reagire in quel modo. Quando ci sono segnali di violenza è sempre una cosa deprecabile e mi scuso per il mio atteggiamento". La Federcalcio inglese non ha sanzionato con squalifica né Wenger e nemmeno Mourinho ma il manager dell'Arsenal ha voluto chiarire ulteriormente le ragioni del suo scatto di nervi. "Volevo solo dire all'arbitro che l'intervento di Cahill su Sanchez era molto scorretto e avrebbe dovuto sanzionarlo con il cartellino rosso, non con l'ammonizione. A giudicare dalle immagini che ho rivisto, lo confermo. Ma non ho mai messo piede nell'area tecnica del Chelsea".

A scatenare la reazione stizzita di Wenger era stato il durissimo tackle che Gary Cahill aveva effettuato nei confronti di Alexis Sanchez. Qualcosa di molto simile era accaduto in Champions League con Felipe Melo del Galatasaray: anche l'ex juventino entrò in maniera pericolsa, a piedi uniti e con violenza sull'attaccante cileno. E' stato allora che Wenger, voltatosi verso Mourinho, alla smorfia e al gesto del tecnico dei blues, lo ha affrontato faccia a faccia.

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