Rinascita Inter: cinque motivi per cui Pioli ha già vinto
Sette vittorie di fila in campionato, grazie al tris rimediato al Pescara in quel di San Siro, nove se si contano tutte le ultime partite disputate dall'Inter di Stefano Pioli, un allenatore che quando è arrivato al posto di De Boer era stato indicato come colui che aveva una media inferiore al debutto dell'olandese e che oggi può vantare un ritmo da record assoluto. La verità, ovviamente, sta nel mezzo: l'ex allenatore della Lazio non è né un fenomeno né un pollo. Ha pagato i problemi ereditati da de Boer, fisici ma soprattutto psicologici di un gruppo che non credeva più in se stesso e oggi sta raccogliendo frutti di un lavoro di cesello che sarà messo al vaglio alla prima difficoltà per capire se è riuscito nel ‘miracolo' o si è semplicemente in una delle tanti fasi della ‘pazza Inter'.
Numeri da primato: 2,50 punti a partita
Fin qui i numeri di Stefano Pioli sono diventati impressionanti: 25 punti su 30, in dieci partite di campionato ha pareggiato il derby all'esordio, perso col Napoli e vinto tutte le altre otto volte. Ha preso la squadra al nono posto, in balìa delle onde e l'ha portata al quarto in Zona Europa, ad un passo dalla Champions League. Era a -8 dal Milan, ed ora ha superato la Lazio e lasciato indietro il Milan anche se i rossoneri hanno una gara in meno, saltata per la Supercoppa contro la Juventus. La media punti per gara è elevatissima, un ritmo che nemmeno la Juventus capolista ha saputo mantenere e che sarà proprio il prossimo avversario dei nerazzurri.
Sette vittorie, meglio di Stramaccioni
L’Inter ha vinto le ultime sette partite di Serie A conquistando punti pesanti su tutte. Nessuna avversaria ha saputo fare di più. Lo stesso Napoli di Sarri ne ha vinte sei, incappando nel pareggio 3-3 al franchi con la Fiorentina. La squadra nerazzurra ha saputo superarsi rispetto a ciò che era riuscita a compiere al novembre 2012, quando in panchina c'era Andrea Stramaccioni. Allora i successi si fermarono a sei, oggi sembra che la marcia possa dare ancora altre soddisfazioni.
Difesa blindata
Ci sono i segnali importanti che arrivano da una squadra che ha recuperato lo spirito di gruppo. Grazie a Pioli le gerarchie sono oggi molto più chiare e il tecnico ha blindato la difesa, reparto che da sempre crea problemi. Nelle sette vittorie di campionato ha subìto solo due gol con la stessa linea composta da D'Ambrosio, Miranda e Murillo, e Ansaldi. Contro il Pescara si è rivisto anche Medel, quale centrale difensivo, con ottime risposte da parte del cileno che già in Nazionale ricopre lo stesso ruolo.
Tutti segnano
Nelle ultime cinque partite di campionato, l'Inter di Pioli ha subito solamente due reti ed è andata sempre a segno. Sono lontanissimi i tempi delle vittorie per 1-0, oggi c'è il gioco, la volontà di segnare e anche la capacità di farlo. Mauro Icardi è il punto di riferimento ma sotto porta si sta verificando anche una importantissima alternanza tra i vari giocatori che si propongono con maggior puntualità e hanno maggior fiducia in se stessi (Murillo in Coppa Italia, Joao Mario a Palermo e contro il Pescara, dove è andato a segno anche D'Ambrosio)
Finali in crescendo
L'aumento di autostima è anche il motivo per cui l'Inter in questo campionato finisce spesso e volentieri le proprie partite in crescendo. Invece di accusare un calo fisico o psicologico, i nerazzurri di Stefano Pioli hanno imparato a giocare per tutti i 90 minuti ed oltre: il pareggio in extremis nel derby dove ha debuttato l'attuale allenatore è stato sintomatico. I dati parlano chiaro: l’Inter è la squadra più prolifica del campionato nel quarto d’ora finale con 12 reti messe a segno dai nerazzurri nell'ultima porzione di match.