Ribaltone bianconero: adesso è il Milan a dover inseguire in classifica
Incredibile, ma il calcio regala storie che si devono raccontare domenica dopo domenica, capaci di narrare tutto e il suo contrario. La serie A parlava di un Milan padrone del campionato, capace di condurre la corsa in testa alla classifica mantenendo la Juventus a distanza di sicurezza. Fino a sabato pomeriggio quando, complice il gol al 90′ di Amauri e alla vittoria di Palermo da parte della Juventus, tutto si è capovolto.
Amaro Amauri – La frenata del Milan è arrivata a San Siro a causa di una partita non brillantissima e un periodo non del tutto fortunato per il club rossonero. Dopo la eliminazione in Europa contro il Barcellona, avvelenata da una conduzione arbitrale che ha lasciato più di un semplice sospetto sulla regolarità della sfida che ha visto trionfare gli azulgrana per la semifinale contro il Chelsea e, prima ancora, dopo il pareggio di Catania, anch'esso turbato dall'ennesimo episodio a sfavore del Milan che ha scatenato polemiche a causa del gol-fantasma di Robinho che ne ha condizionato il risultato finale.
Malgrado il gol di Ibrahimovic che ha permesso allo svedese di allungare in classifica marcatori, prima Jovetic e poi Amauri hanno punito i rossoneri che adesso dovranno riorganizzare forze e idee per il rush finale delle ultime 7 gare di campionato.
Il calendario rossonero – Adriano Galliani aveva parlato di un Milan da "triplete", che poteva vincere tutte le competizioni in cui era impegnato. Purtroppo è stato eliminato in Coppa Italia ad opera proprio della Juventus e dal Barça in Champions League. E ora è dietro anche in classifica, sempre per opera dei bianconeri, cinici e più regolari malgrado i moltissimi pareggi cumulati nelle scorse settimane. Già prima dell'ultimo ko milanista contro la Fiorentina, era tempo di confronti a distanza tra Milan e Juve, ancor più oggi. Il calendario rossonero appariva meno proibitivo di quello bianconero, eppure il primo scivolone è arrivato puntuale.
Il prossimo turno, infrasettimanale, vedrà adesso il Milan affrontare in trasferta a Verona un Chievo che ha appena festeggiato i punti salvezza battendo l'Atalanta per poi ripresentarsi a San Siro per la partita contro un Genoa che potrebbe ancora essere invischiato nella lotta per non retrocedere. Poi, ancora in casa contro il Bologna e la successiva trasferta a Siena. Tutti match non impossibili dove la squadra di Allegri dovrebbe imporsi per conquistare sempre 3 punti pesantissimi. Fino alle ultime tre giornate con il match casalingo contro l'Atalanta, il derby alla penultima giornata con l'Inter e ancora a San Siro per sfidare il Novara. Proprio la partita contro i nerazzurri, sulla carta, è l'unico grande scoglio che potrebbe mettere in difficoltà i rossoneri detentori in carica.
Il calendario bianconero – Diverso il discorso per la Juventus che, calendario alla mano, ha un compito più difficile: mercoledì dovrà affrontare in casa una Lazio in piena corsa per il terzo posto che vale la Champions League, per poi affrontare a Torino (dopo la non impossibile trasferta di Cesena) la Roma di Luis Enrique. Due gare contro le squadre della Capitale che possono nascondere insidie importanti, prima di un finale di stagione con avversarie più abbordabili (Novara, Lecce, Cagliari e Atalanta). Sulla carta è proprio la squadra di Antonio Conte a rischiare maggiormente di perdere punti per strada, eppure quel punto in più e il vantaggio dei confronti diretti appaiono oggi un'arma perfetta per sconfiggere il Diavolo.
Riscossa juventina – "Non dipendiamo più da niente e da nessuno" ha tuonato dopo la vittoria di Palermo per 2-0, Antonio Conte consapevole di poter riscrivere la storia di un campionato che aveva già un finale. Alla Favorita la Juventus non ha lasciato spazio al caso, disputando una gara quasi perfetta, sapendo già in anticipo della sconfitta del Milan e spinto, per questo, da una motivazione aggiuntiva e la consapevolezza di avere due risultati su tre a disposizione. Bonucci prima, Quagliarella poi, hanno rotto l'incantesimo rossonero sovvertendo gli equilibri in gioco. Un vantaggio sul quale però la Juventus non potrà contare in futuro visto che nelle ultime giornate ci sarà contemporaneità di partite: anche se la Lega, inopinatamente, ha deciso che il derby Inter-Milan sarà giocato in posticipo, ciò non verrà fatto e non solo per le proteste arrivate subito da Torino. Con la sfida scudetto, e probabilmente la corsa al terzo posto e la lotta salvezza ancora aperte, il regolamento verrà rispettato, garantendo tutte le partite allo stesso orario evitando speculazioni dell'ultimo minuto.
Grazie ad Amauri, un ex bianconero ammutinato, la Juventus è ora tornata padrona del proprio destino; il Milan deve ricostruire subito ciò che è stato distrutto nella sfida contro la Viola. Anche se pesano, molto più di prima, le parole che Max Allegri aveva detto a poche ore dalla fine del pareggio tra Juve e Milan: "Mi auguro che il gol non visto di Muntari non sia decisivo ai fini dell'assegnazione dello scudetto". Finisse oggi, sarebbe proprio così.