Reus, infortunio alla caviglia: legamenti lacerati, fuori 3 mesi
Tre mesi di stop. Il brutto infortunio alla caviglia sinistra subito da Marco Reus durante l'amichevole pre-Mondiale con l'Armenia ha avuto esiti terribili. Il responso di ulteriori esami strumentali per verificare l'entità della lesione ai legamenti è stato un brutto colpo per la Germania, il Borussia Dortmund e il calciatore. Tornerà disponibile non prima del prossimo mese di settembre e salterà tutta la fase di preparazione del pre-campionato. Dopo aver perso Mario Gomez (Loew ha rinunciato a convocarlo considerata una stagione costellata di problemi al ginocchio), la nazionale tedesca è costretta a rinunciare anche al talento dell'esterno d'attacco, tra i più forti del panorama continentale. E che le condizioni di Reus fossero preoccupanti, lo si era appreso già dalla prima visita effettuata subito dopo il trasporto in ospedale: "Abbiamo visto che il piede s'è subito gonfiato", ammise sconfortato il ct.
Il Mondiale degli infortuni tra maledizione e macumbe
Una maledizione, una macumba che ha colpito buona parte dei possibili protagonisti della Coppa: Franck Ribery (Francia) ha dato forfait nei giorni scorsi, Radamel Falcao non ce l'ha fatta a recuperare in tempo dall'operazione di ricostruzione del legamento crociato del ginocchio sinistro, Montolivo s'è fratturato la tibia nel test con l'Irlanda a Londra. E poi ci sono le condizioni di forma precarie di Cristiano Ronaldo (spesso dolorante per l'infiammazione del tendine rotuleo), di Arturo Vidal (non del tutto ristabilitosi dall'intervento al menisco subito a un mese dall'inizio del Mondiale).
Reus, stella mancata di Brasile 2014, nel calciomercato del Barcellona
In cima alla lista delle preferenze di calciomercato di Luis Enrique (neo allenatore del Barcellona) c'è Reus, il cui valore di mercato (secondo la quotazione di transfermarkt) arriva a quota 40 milioni. Legato al Borussia Dortmund fino a giugno 2017 (44 presenze, 23 gol in stagione tra Bundesliga, Champions e coppe nazionali), il club tedesco ha definito il calciatore incedibile e rispedito al mittente ogni proposta o possibilità d'intavolare una trattativa per la cessione.