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Recuperi per match, ecco i migliori ‘intercettori’ del massimo campionato: Acerbi al top

Dalle ottime letture del toscano Badelj alla abengazione difensiva di centrali come Acerbi, ecco i migliori talenti d’Italia capaci di intercettare più palloni in Serie A. nella top five degli intercettori d’Italia ben due elementi sono made in Crotone. Il secondo, dopo Mandragora, è Ceccherini (81 palloni recuperati e addirittura 160 contrasti vinti).
A cura di Salvatore Parente
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Il gioco del calcio è un gioco di magiche alchimie, di accordi tattici e di equilibri con, specie nelle compagini che funzionano, una stretta intesa, armonia, frutto di tanti allenamenti, fra i reparti. Una connessione, una sinergia importante che, alla fine dei giochi, risulta decisiva. E se vi sono, come detto, i reparti in questo splendido sport, di squadra e di collaborazione, dove l’affiatamento è fondamentale, esistono anche specifici ruoli con, dall’attaccante al portiere, ognuno con le sue prerogative, determinanti per i destini dell’intero club. E così, fra le tante figure richieste in ogni squadra che si rispetti, non può non esserci un calciatore, mediano o difensore centrale, in grado di osservare la traiettoria del pallone e toglierlo dalla disponibilità dei piedi avversari per poi rilanciare la propria manovra. Parliamo, quindi, dei migliori “intercettori” del campionato quando, alla conclusione della Serie A manca appena un turno.

Acerbi: capitano, stakanovista e miglior intercettore della Serie A

Stakanovista, capitano e pure migliore intercettore del campionato ma anche leader difensivo che ha guidato i suoi all’ennesima salvezza emiliana. Insomma, la stagione perfetta, almeno dal punto di vista individuale, è di scena a casa Acerbi che, superati i gravi problemi di salute che lo hanno colpito alcuni anni fa, è diventato un centrale affidabile, attento e guardingo, di più: da big della Serie A. Una dimensione, quella della grande squadra, che ora sembrerebbe calzargli a pennello con l’ex Milan, titolare di ben 37 gare su 37, 3300’ giocati e 90 intercetti, 2.4 per partita, totali capace di laurearsi miglior lettore di gioco del massimo campionato ma anche talento dal carattere ormai maturo.

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Mandragora come un defensive tackle della NFL

In seconda posizione, invece, troviamo Rolando Mandragora del Crotone che, come un defensive tackle, ovvero i difensori più forti e robusti del football americano che tra i loro compiti annoverano quello di fermare il running back e bloccare il quarterback (il nostro regista) avversario, stoppa, con precisione, i registi, anzi le trame “nemiche”.

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Con precisi sack, ovvero placcaggi, ovviamente meno duri di quelli della NFL, e letture importanti, da azzimato playmaker, il talentino calabrese ha messo insieme ben 85 intercetti in 35 gare rivelandosi fonte di gioco dei delfini ma anche primo stopper, primo muro davanti a Cordaz per uno stage, pure retribuito, utile per la sua crescita e, magari chissà, per un rientro alla base, alla Juventus.

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Ceccherini, Crotone simbolo dell’aggressività

Per una compagine che deve salvarsi e che non possiede una formazione di assoluto livello, l’ingrediente fondamentale, oltre al coraggio ed alla compattezza, pare essere uno solo: l’aggressività. E così, i calabresi, hanno fatto tesoro della scorsa miracolosa salvezza all’ultima curva, con l’Empoli poi retrocesso, mettendo in campo dalla prima giornata tanto pressing, un baricentro piuttosto alto ed un alto tasso di combattività. Non a caso, infatti, nella top five degli intercettori d’Italia ben due elementi sono made in Crotone. Il secondo, dopo Mandragora, è Ceccherini, un altro difensore centrale dopo Acerbi, bravo a mettersi di traverso nelle idee di gioco rivali e a garantirsi ben 81 palloni recuperati con, in aggiunta, addirittura 160 contrasti vinti. Insomma, dalle parti di Ceccherini, non si passa, o quasi.

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Masiello e Badelj, a chiudere

Infine, nella shortlist dei migliori talenti in grado di leggere al meglio lo sviluppo del gioco, ecco spuntare due calciatori che, in questa annata, hanno ottenuto una stagione decisamente positiva. Parliamo, nello specifico, di Badelj e Masiello che, pur con differenti ruoli, strade e percorsi diversi, anche di squadra col croato diventato capitano dopo la tragica morte di Astori, abili a scalare le posizioni di questa precisa graduatoria e a infilarcisi, precisamente, al quarto e quinto posto con l’orobico ai piedi del podio ed il #5 viola, appena un gradino sotto. Il tutto con, sempre rispettivamente, 77 e 72 palloni conquistati con l’intelligenza e la sagacia di chi, al netto di alcuni limiti, a questo gioco ci sa fare.

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