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Recoba e il “matto” Zamparini: “Che regali ai tempi del Venezia”

L’ex attaccante uruguaiano, ha ricordato il suo rapporto con il presidente rosanero ai tempi di Venezia: “Una volta mi disse che se avessi segnato ancora, mi sarei potuto prendere qualsiasi cosa. Dopo un gol, uscì dal suo negozio con un maxi televisore”.
A cura di Alberto Pucci
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Alvaro Recoba è rimasto nel cuore di molti tifosi italiani. Soprattutto in quello degli interisti e in quello di chi lo ha potuto applaudire con addosso la maglia del Venezia. Alla vigilia della sfida tra la squadra di Inzaghi e il Palermo, l'ex attaccante uruguaiano ha ricordato quel periodo condiviso con l'allora presidente del Venezia Maurizio Zamparini.

"Ricordo il suo grande coinvolgimento emotivo nei confronti della squadra – ha dichiarato il "Chino", in un'intervista rilasciata al "Giornale di Sicilia" – Questo a volte lo portava ad andare in escandescenza, quando le cose andavano meno bene. Per me, però, non fu mai un problema e infatti instaurai con lui un bellissimo rapporto. Le mie giocate mi fecero entrare presto nel cuore di Zamparini e ricordo anche i tanti regali che mi fece".

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Il consiglio del "Chino"

"Una volta feci gol contro il Perugia e mi regalò un bellissimo orologio – ha rivelato Recoba – Mi disse che se mi fossi ripetuto sarei potuto andare in un suo negozio a prendere qualsiasi cosa. Le cose andarono esattamente così. Segnai e portai via un televisore mai visto in quegli anni. Quando andai via da Venezia, sapevo che avrebbe voluto tornare a lavorare insieme. Però a Palermo non provò mai a prendermi, forse per le enormi difficoltà di strapparmi all’Inter. Io in nerazzurro stavo benissimo, ma non nascondo che giocare in una squadra del sud mi sarebbe piaciuto molto".

Conclusa amaramente l'esperienza con Paul Baccaglini, Maurizio Zamparini è rimasto alla guida della società rosanero: "Il patron potrebbe lasciare? Di Zamparini e di Moratti ho sempre apprezzato la passione nei confronti dei loro club – ha concluso Recoba – Se Zamparini resta a Palermo non è certo per necessità, ma per la voglia che lo spinge ancora a dirigere quel club. A lui consiglio di non cambiare e di proseguire dritto per la sua strada”.

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