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Real versatile, Liverpool verticale: a Kiev non sarà solo Salah contro Cristiano Ronaldo

Salah è l’uomo dei record dei Reds. Cristiano Ronaldo ha segnato 15 gol in questa Champions League. Sono i principali tiratori di Liverpool e Real Madrid. Ma la riedizione della finale del 1981 segna un confronto più radicale. Il Liverpool è più frenetico e meno efficace nel recupero del pallone. Il Real fa leva su gioco di posizione e talento individuale.
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Due regine d'Europa. L'ambizione del Real Madrid di diventare la la prima squadra a completare due serie di tre vittorie consecutive in Coppa Campioni o Champions League. Il sogno del Liverpool di alzare la sesta coppa dalle grandi orecchie nella ventesima finale Uefa della sua storia. Nessuno dei Reds nella rosa di Klopp ha mai vinto la Champions. Le possibilità di ripetere la vittoria sul Real a Parigi nel 1981, unico successo di una squadra inglese su una spagnola in finale, passa per il duello fra i due tiratori da record. Perché Real-Liverpool è soprattutto Cristiano Ronaldo contro Salah.

Salah e CR7, re d'Europa contro

CR7, che sogna il quinto trionfo personale, ha segnato 50 gol in stagione, due più di Salah. Li ha concentrati in 31 partite, l'egiziano li ha spalmati in 37. Nessuno come lui aveva mai raggiunto quota 32, però, in una sola stagione in Premier League. Il portoghese è diventato il primo ad andare a segno in tre finali di Champions League. Quest'anno, solo in questa edizione, di gol ne ha segnati 15, cinque più di qualsiasi altro giocatore. Tre reti di sinistro, 10 di destro, rigori compresi, e due di testa marcano il bilancio del portoghese, che ha tentato 5,27 conclusioni prima di ogni gol. Tira 4.6 volte a partita Ronaldo, preferibilmente dall'interno dell'area a certificare se mai ce ne fosse ancora bisogno l'evoluzione in centravanti dai movimenti classici e dall'efficienza mai vista prima.

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Ha segnato 11 gol, preliminari compresi, Salah. Nessun giocatore del Liverpool aveva mai fatto meglio in Europa (battuto il primato di Dean Sanders, nove reti in Uefa nel 1991-92). Forse Vodafone, che l'ha scelto come testimonial, si starà pentendo della decisione di regalare 11 minuti di telefonate per ogni gol segnato dall'attaccante dei Reds. (https://calcio.fanpage.it/la-roma-fuori-a-testa-altissima-si-scopre-grande-in-una-notte-di-illusioni/#salah-controcristiano-ronaldo-finale-da-pallone-doro). Dalla fase a gironi alla semifinale, ha segnato nove volte su dieci di sinistro ma preferisce concludere dal lato destro dell'area. Tenta 3.1 conclusioni di media, solo Firmino fa meglio nella rosa di Klopp.

È dalla sua zona che passano i sogni di vittoria del Liverpool. È lì che si potrebbe decidere la finale, nel duello fra Momo e Marcelo. Il brasiliano, grande amico di CR7, decisivo in semifinale contro il Bayern, dovrà limitare il suo naturale spirito offensivo, che comunque lo può portare ad aumentare la pressione su Alexander-Arnold, anello debole della difesa dei Reds. Kimmich, e non solo, l'ha scoperto fuori posizione. Offrire uno spazio così a Salah potrebbe comportare rischi decisamente maggiori per un giocatore che ha perso 39 palloni nelle ultime cinque partite di Champions.

Lo stile d'attacco

Il Liverpool, che di media tira leggermente meno dei blancos (15.75 contro 17.33 di media), sviluppa un gioco meno orientato al possesso palla (432 passaggi di media a partita contro 519 nelle ultime cinque partite). Secondo il report Wyscout che analizza le ultime cinque partite in Champions, i Reds sviluppano l'84% dei passaggi verso destra. Da lì parte il 60.6% dei cross, a sottolineare una certa asimmetria nella costruzione offensiva che potrebbe anche diventare un limite. Kroos, mezzala di riferimento sulla fascia sinistra del Real, è abituato a coprire più campo al di là dello spazio di mezzo e potrebbe limitare i gradi di libertà dell'egiziano.

La costruzione del Real dipende meno dai lanci lunghi, ma fa leva proprio sull'assenza di punti di riferimento. La direzione dei passaggi e la provenienza dei cross rivela un'omogenea occupazione del campo, la flessibilità dei moduli di partenza consente la moltiplicazione delle linee di passaggio.

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Il recupero del pallone

Per una squadra come il Liverpool, che fa della velocità nel ribaltamento dell'azione dalla difesa il suo punto di forza, il recupero del pallone diventa un fattore decisivo. Per quanto i Reds mantengano una media più elevata (100.8 contro 82.8), che però dipende anche dal differente stile di gioco, la frenesia nella ricerca del compagno libero finisce per penalizzarne l'efficacia. Solo in 9.2 occasioni, infatti, il recupero del pallone costituisce l'inizio effettivo di una nuova azione e non si trasforma invece in un vantaggio temporaneo. Il Real, al contrario, si rivela molto più lucido nella gestione del nuovo possesso (29.8 recuperi “reali”).

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Zidane, che potrebbe diventare il primo allenatore a vincere tre finali consecutive, attua un pressing più ordinato e meno forsennato. Il Liverpool tende sì a recuperare più palloni nella zona di centrocampo, in prevalenza sulle fasce,ma non è sempre altrettanto efficace nella trequarti offensiva. Firmino e soprattutto Manè contribuiscono meno alla prima difesa.

Il Real è più omogeneo nel recupero alto del pallone. Zidane ha costruito una squadra che sa alternare fasi di pressing alto, con sette o anche otto uomini nella metà campo avversaria così da aumentare le possibilità di un secondo possesso più facilmente efficace, e momenti di contenimento più classico. In entrambe le situazioni, è l'occupazione dello spazio che marca la differenza di stile. La presenza numerica di maglie bianche, anche senza movimenti individuali che orientino la circolazione bassa avversaria, induce già di per sé a una maggiore precipitazione nei difensori avversari. Allo stesso modo, nelle situazioni in cui si richiede maggiore copertura, il Real tende ad addensare il centro così da costringere gli avversari a rallentare e cercare uno sbocco meno pericoloso verso le fasce.

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Real più versatile

Il Real è più versatile, cambia forma e pelle senza rinunciare ai principi del “madridismo”. I 24 dribbling di Cristiano Ronaldo, e i suoi 40 duelli in attacco (secondo solo ai 42 di Benzema ma davanti ai 38 del jolly Lucas Vazquez), raccontano di una squadra che massimizza l'enorme base di talento individuale per esacerbare i punti deboli degli avversari. Allarga il gioco contro difese più chiuse al centro, avanza con le combinazioni rapide negli spazi di mezzo se le ali vengono bloccate, tenta più raramente la conclusione da fuori (2.6 volte contro le 2.8 dei Reds). Ma la consapevolezza delle loro qualità ha anche un altro effetto. Aumenta la preoccupazione delle difese avversarie. Il Liverpool farà meglio a ridurre i palloni persi a ridosso della propria area, un aspetto che evidenzia le difficoltà di Alexander-Arnold (28 palloni persi) e Lovren (24, troppi per un difensore centrale).

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Liverpool più verticale

Anche il Real, però, si può scoprire vulnerabile, soprattutto nella zona centrale di centrocampo. Toni Kroos e ancor più Luka Modric, primatisti per passaggi in Europa, coprono meno campo. Non a caso in quel settore il Real evidenzia una bassa percentuale di recupero palla e un'incidenza maggiore dei falli commessi. La presenza di Casemiro, fattore equilibratore del centrocampo merengue, riduce la porzione di campo di competenza di Sergio Ramos e Varane, insieme al recordman Marcelo e a Casemiro nella top 4 di squadra per palloni recuperati in Champions. Ma il rischio di lasciare scoperti gli spazi di mezzo per le incursioni di Salah e Firmino rimane. Il brasiliano presumibilmente accentuerà i tagli fra le linee per affrettare i tempi di uscita col pallone di Casemiro e magari spingerlo a un dribbling più rischioso, aumentando così le possibilità di una transizione veloce in campo aperto. Qui il Liverpool può esaltarsi e mettere in crisi la difesa posizionale del Real.

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