Real Madrid senti Raul: “Non torno in Blanco ma come ct della Spagna sì”

Un mito autentico per i tifosi del Real Madrid. Raul ha scritto la storia vestendo la ‘camiseta' dei Blancos di Spagna, portandoli al successo e raccogliendo record e successi unici. Poi, sul finire della carriera come spesso accade anche ai grandi campioni, l'addio anticipato, il pellegrinaggio in Europa fino ad arrivare dall'altra parte del mondo, in MLS dove è stato accolto ancora una volta come una star. E proprio in America, una volta conclusasi la carriera da calciatore, il bomber spagnolo è rimasto a lavorare e vivere. Senza la ‘saudade' verso il suo passato, Madrid e il Real. Al massimo, un pensierino Raul lo ha fatto per diventare in futuro Commissario Tecnico della Spagna, al posto di Del Bosque. Alla Casa Blanca, invece, tanti auguri soprattutto all'ex compagno Zinedine Zidane, oggi allenatore succeduto a Benitez.
Raul, che ha da poco appeso le scarpette al chiodo, chiudendo in bellezza una straordinaria carriera con il suo 22esimo trofeo conquistato coi New York Cosmos, crede molto nelle potenzialità del suo ex compagno di squadra Zinedine Zidane, attuale tecnico del Real Madrid. Raul ha da poco appeso le scarpette al chiodo, chiudendo in bellezza una straordinaria carriera con il suo 22esimo trofeo conquistato coi New York Cosmos, crede infatti moltissimo nelle potenzialità di Zizou: "Ha una rosa di una qualità enorme, unica. Lui poi sa davvero quello che la gente vuole e ci potrebbero essere i presupposti sul chiudere già questa stagione con una gioia. Comunque, basta dargli tempo perché nella prossima possa raccogliere i frutti del suo lavoro".
Tanto Real nel passato di Raul, poco nel futuro dell'ex attaccante spagnolo. Che non ha alcun motivo per rientrare in patria e ritornare alla ‘casa madre': "Non ho fissato alcuna data per il mio ritorno al Real, ad oggi penso che non ci sia spazio per me, la mia vita ora è qui, a New York, e mi piace vivere il presente per il domani chissà. Vediamo poi cosa ci riserverà il futuro, di certo penserei più alla Nazionale. Al posoto di Del Bosque? Perché no…"