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Real Madrid, Marcelo e il commovente tatuaggio del Maggiolino: “E’ dedicato a mio nonno”

Il difensore brasiliano, grande amante dei tatuaggi come molti altri suoi colleghi, ha raccontato il significato di quel particolare disegno sul suo braccio destro: “Mio nonno ha fatto il possibile e l’impossibile per vedermi giocare a calcio. E il mio tatuaggio mostra la macchina con cui mi ha sempre accompagnato al campo”.
A cura di Alberto Pucci
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Come ormai accade da molti anni, i calciatori sono la fortuna di chi ha deciso di fare dell'arte di tatuare il proprio lavoro. E' infatti difficile trovare un giocatore che non abbia almeno un tatuaggio. Praticamente tutti hanno addosso una frase particolare, un volto familiare o comunque un segno indelebile: piccoli capolavori che spesso raccontano grandi trionfi ma anche tristi storie personali.

A far parte della squadra dei calciatori più tatuati è certamente Marcelo, che nel corso di questo ritiro estivo del Real Madrid ha svelato ai tifosi il suo ultimo tattoo: un disegno dal significato particolare per il difensore brasiliano. Sul braccio destro del difensore di Zinedine Zidane, tra il tatuaggio del Cristo Redentore di Rio de Janeiro e il volto di un indiano, è infatti spuntato curiosamente un Maggiolino Volkswagen.

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Un ricordo indelebile

Sul corpo del giocatore brasiliano ci sono molti segni indelebili della sua infanzia difficile. Cresciuto nelle favelas del Brasile, Marcelo ha dovuto fare molti sacrifici per diventare il campione che tutti ora conosciamo. E insieme a lui, li ha fatti anche suo nonno: colui che lo accompagnava nel lungo e difficile tragitto casa-campo d'allenamento. E per farlo usava proprio la mitica macchina della Volkswagen: un'icona per un'intera generazione, rimasta in "vita" per 81 anni e recentemente uscita di produzione.

Intervistato dal quotidiano tedesco "Bild", è stato lo stesso terzino dei Blancos a rivelare il significato di quel curioso tatuaggio sul suo braccio destro: "Mio nonno è stato quello che ha sempre creduto in me e mi ha guidato ovunque – ha raccontato Marcelo – Ha fatto il possibile e l'impossibile per vedermi giocare a calcio e diventare professionista. E il mio tatuaggio mostra la sua macchina con cui mi ha sempre portato agli allenamenti e alle partite".

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