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Real Madrid-Borussia Dortmund e la bufera intorno a Josè Mourinho

Poco pubblico sugli spalti del Bernabeu, polemiche incalzanti ed una partita da vincere assolutamente. Il Real Madrid, che questa sera affronterà il Borussia Dortmund, è nel mirino di critica e tifosi. Una pressione mediatica, e non, che rischia di far esplodere del tutto Josè Mourinho.
A cura di Alberto Pucci
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Josè Mourinho

Capitale in subbuglio – Dopo aver esportato in tutto il mondo il loro modo di protestare, i tifosi "merengue" sono pronti a tirar di nuovo fuori i fazzoletti bianchi e a sventolarli in faccia a Cristiano Ronaldo e compagni. Si, avete letto bene! Questa volta, la suggestiva e folcloristica protesta dei tifosi del Real Madrid che, solitamente, colpisce la classe arbitrale dopo eventuali torti, potrebbe toccare direttamente l'undici di Josè Mourinho, colpevole di un campionato (fin quì) al di sotto delle aspettative, di una Champions League altalenante e di un'ambiente che si è fatto distrarre dalle troppe voci di mercato che girano, inevitabilmente, intorno ai giocatori "blancos". Pesano, e anche tanto, gli otto punti di distacco dai nemici del Barcellona e suonano come uno "sfregio" al monumento calcistico del Real Madrid, anche le cinque lunghezze in classifica, dai cugini dell'Atletico. Non sono bastati, così, i quattro gol con cui la squadra dello Special One ha battuto, pochi giorni fa, il Saragozza. Insieme alla vittoria, infatti, sono arrivati i fischi del pubblico del Bernabeu: fischi che hanno dato il via ad una settimana di polemiche e tensioni.

Il ritorno del predicatore – Aizzare la polemica, di fronte al naso del tecnico portoghese, è come sventolare un drappello rosso davanti ad un bestione munito di corna. La corrida mediatica, infatti, non si è fatta attendere ed il toro di Setubal ha cominciato a caricare a testa bassa. Incalzato dal fuoco delle domande e delle polemiche, nella conferenza stampa pre-gara Champions League, Mourinho si è difeso in maniera polemica, sfoderando quel suo sarcasmo capace di far perdere le staffe anche alla persona più mansueta del mondo. "Io lavoro, non ho tempo per le inaugurazioni" ha lasciato intendere lo Special One a chi gli chiedeva, in maniera insistente, del perchè non fosse stato presente all'inaugurazione della nuova cantera del Real Madrid. Un incipit degno del suo nome, al quale seguiva una disarmante risposta alla domanda sulla scarsa affluenza di pubblico a Madrid: "Io non sono il responsabile della crisi economica in Europa e in Spagna". Welcome back, mister Mourinho, bem vindo de volta Josè. Il ritorno della predica, dell'allenatore più "politically uncorrect" del panorama calcistico mondiale, è coinciso con la vigilia del match decisivo contro il Borussia Dortmund, capolista del girone e deciso, più che mai, a tagliare il traguardo come primo della classe.

La speranza si chiama CR7 – Scosso dalle polemiche e falcidiato dagli infortuni, il Real Madrid si aggrapperà alla classe del suo gioiello portoghese per riprendere la testa del gruppo D. Senza Marcelo, Fábio Coentrão, Sami Khedira e Karim Benzema, sarà infatti Cristiano Ronaldo a guidare l'assalto ai tedeschi insieme al redivivo Gonzalo Higuain, mentre in difesa ci sarà spazio per il 19enne difensore Raphaël Varane. Seduto di fianco a Modric e Kakà, Mourinho cercherà così di allontanare crisi e "rumors" (da lui stesso alimentati) che stanno inquinando l'ambiente intorno ai suoi ragazzi. Nei giorni scorsi, infatti, le voci di un possibile doppio addio di Cristiano Ronaldo e del suo allenatore/mentore, sono apparse su tutte le prime pagine dei giornali spagnoli e francesi perchè, manco a dirlo, dietro questa mega operazione da più di 100 milioni di euro (vera o no, lo scopriremo nei prossimi mesi), ci sarebbero ancora una volta i proprietari del ricchissimo Paris Saint Germain. Un clamoroso colpo di mercato (sponsorizzato anche dal buon Mino Raiola) che, oltre a lasciare inquieto il sopracciglio di Carlo Ancelotti, ha stuzzicato la voglia di baguette dello Special One che, a domanda precisa, si è ben guardato dal rispondere in maniera diversa. "Se riesco a immaginare un Real Madrid del futuro senza Cristiano? Certo, anche senza di me". Appunto, come volevasi dimostrare. Bentornato vecchio Mou!

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