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Real Madrid, adesso nessuno più vuole Ancelotti

Il tecnico italiano difficilmente resterà fino alla naturale scadenza del contratto datata giugno 2016. Ha tutta la stampa contro, la dirigenza tace e Florentino Perez avrebbe già deciso di promuovere Zinedine Zidane. Ad Ancelotti non mancano le offerte: il Manchester City pensa a lui per rilanciarsi in Europa, il Milan può essere una strada percorribile solo in caso di rifondazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Real Madrid potrebbe concludere la propria stagione senza titoli e in Spagna hanno già il colpevole di tutto ciò: Carlo Ancelotti. Il tecnico italiano – che un anno fa di questi tempi era idolatrato come l'allenatore che aveva portato il Real in finale di Champions, che poi vinse alzando la ‘decima' – oggi è il primo degli imputati. Sue (quasi) tutte le colpe di un anno in cui la squadra ha fallito su ogni fronte. Malgrado fosse stata ulteriormente rafforzata dall'ennesima campagna acquisti faraonica: fuori dalla coppa nazionale, seconda in Liga, eliminata in Champions. E così è certo, a fine anno si consumerà il divorzio.

Il presidente Perez, scrivono senza giri di parole in Spagna, avrebbe già deciso che cosa fare e il countdown è già scoccato: a giugno, con la fine della stagione, il Real e Ancelotti risolveranno il contratto. In quali modalità è tutto da vedere ma il presidente della Casa Blanca avrebbe già scelto come sostituito Zinedine Zidane, che da poco avrebbe ottenuto anche il patentino Uefa. Sullo sfondo, in caso di problemi ci sarebbero anche altri candidati, tra cui Klopp, Benitez e Mancini.

Per Ancelotti nessuna possibilità, oppure pochissime: il suo contratto scade nel 2016 – ma si può rescindere – e all'orizzonte non c'è rischio che resti disoccupato… dall'Inghilterra c'è il Manchester City che può offrirgli la panchina, considerata ormai chiusa l'esperienza Pellegrini, oppure potrebbe profilarsi un clamoroso ritorno al Milan, ma solo in caso di una società rifondata e in grado di essere di nuovo competitiva.

La dirigenza merengue non ha fatto dichiarazioni aggiuntive in tal senso perché non ce n'è bisogno. La gogna mediatica verso Ancelotti è già iniziata e anche se il club fa muro (di gomma) davanti alle critiche verso chi è – malgrado tutto – ancora il tecnico ufficiale e che come tale andrebbe difeso, a colpire è anche il silenzio di Butragueno che per ben due volte, nel post partita di ieri sera, a domanda precisa sul futuro di Ancelotti ha preferito glissare. Insomma, l'attuale tecnico dei blancos sembra avere il futuro segnato, le probabilità che rimanga sino al termine del suo contratto sono bassissime se non nulle.

La stampa ha parlato non a caso di crollo epocale del Real, come fosse arrivato alla fine di un ciclo quando tutti sanno che non vi sarà nell'organico stellare alcuna rivoluzione tecnica. I media iberici hanno sottolineato gli errori di Ancelotti di aver schierato Ramos a centrocampo, di aver perso il confronto diretto in Liga col Barcellona per una mentalità troppo difensiva e che il ‘Moratazo' incontrato nella semifinale nient'altro era se non un suo giocatore di cui ha avvallato la cessione. Tutte colpe precise, tutto per far sì che il clima diventi troppo pesante per essere retto e gettare la spugna.

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