Raul contro il Real Madrid dei giocatori glamour

Il record di gol con la maglia del Real Madrid di Raul Gonzalez Blanco vacilla. Le 323 reti dell'attaccante spagnolo ex grande gloria merengues e attuale bomber dei New York Cosmos, rischiano seriamente di essere superate da quelle di Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha raggiunto già quota 300 e ha molte gare a disposizione con la maglia dei blancos per poter incrementare il suo bottino e riscrivere la storia dei bomber del club campione d'Europa. Nel frattempo però attraverso le pagine della rivista So foot, Raul torna a raccontarsi e lancia una stilettata ai "calciatori glamour", ovvero a quei giocatori molto impegnati dal punto di vista mediatico, una categoria in cui sembra rientrare anche Cristiano Ronaldo, con un riferimento anche al Pallone d'Oro: "Non ho mai capito il concetto di calciatore glamour, così come i meccanismi che assegnano il Pallone d'Oro: il fatto che uno come Paolo Maldini non lo abbia mai vinto secondo me è una grossa ingiustizia".
Maldini, un esempio. E proprio Maldini incarna alla perfezione a giudizio di Raul, l'emblema dello sportivo perfetto che deve essere prima di tutto una persona corretta e con valori importanti: "In casi come questi non bisogna mai gonfiare il petto quando le cose non vanno bene, così come non disperarsi quando vanno male. C'è una cultura del rispetto dell'avversario molto profonda, c'è la necessità anche che si abbia un controllo emotivo abbastanza forte visto che addosso si hanno puntati gli occhi di milioni di persone".
Raul contro i galacticos. Raul che ha deciso di chiudere la sua carriera oltreoceano, dove ha già conquistato tutti ha voluto fare chiarezza su quello che lui considerava il vero "spirito Real". Principi che non hanno nulla a che vedere con la definizione di "Galacticos": "Non amo quel termine, non ho mai capito cosa significasse: per me tutto quello non ha nulla a che vedere col calcio che è invece tutt'altro sport. Il mio sogno era chiudere la carriera a Madrid, ma non mi sentivo più a mio agio: dopo 17 anni avevo ancora voglia di giocare e fare nuove esperienze".