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Ranocchia: “Via dall’Inter, ambiente per me negativo”

Il difensore convinto della scelta di approdare alla Samp per mettersi alle spalle la negatività dell’esperienza in nerazzurro.
A cura di Marco Beltrami
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E' arrivato a Genova nella speranza di riscattarsi e giocare con continuità con l'obiettivo di convincere Conte in vista dei prossimi Europei. Finora però Andrea Ranocchia non è riuscito a garantire solidità alla difesa della squadra di Montella, in crisi e impegnata domenica nello scontro diretto con il Frosinone. L'ex aeroplanino avrà bisogno del migliore Ranocchia e il difensore è pronto a rispondere presente, smentendo anche le voci relative al suo scarso impegno.

A tal proposito ecco le sue parole in conferenza stampa: "Se ho preso decisione di venire qui è perché ho tanto da dare, da dimostrare e da riprendermi – queste le sue parole a "La Gazzetta dello Sport" – Al fatto di essere in prestito secco neanche ci penso. Mi sono buttato al cento per cento in questa grande sfida. Non vengo per passare il tempo, non sono quel tipo di persona li. Io al trasferimento ci ho pensato per tre settimane, ho fatto una tabella con pro e contro, i pro alla fine erano di più, se non rimanevo in nerazzurro. Mi sono battuto per andare via, loro volevano che rimanessi. Ma era il momento per me, di cambiare". 

Ranocchia dunque ha scelto di sua spontanea volontà di approdare alla Samp, nonostante la volontà dell'Inter e di Mancini di non privarsi di lui: "Via per il poco spazio? Non è questo. Quando ho parlato con Mancini, lui mi ha chiesto di rimanere, mi ha detto che per l’ambiente ero una persona positiva. Gli ho risposto: mister non resto neanche se mi da l’opportunità di giocare venti partite da qui alla fine. Non era più il momento di rimanere, mi servivano altri stimoli, altre sfide". 

Finora però, le prime uscite di Ranocchia non sono state all'altezza. Qualche errore di troppo da parte del difensore travolto anche nell'ultima uscita contro la sua ex squadra. Il centrale però si sente anche un po' perseguitato dalle critiche, strascichi della negatività nerazzurra a suo dire: "Dispiace sbagliare. Un errore non è mai voluto e io lavoro per farne meno. Da quando gioco ho sempre affrontato le avversità guardandole in faccia. Questo è un momento in cui appena sbaglio subiamo gol e qui ogni errore costa di più, perché sono l’ultimo difensore prima di Viviano. Non vorrei, però, che si andasse avanti come accadeva all’Inter, che cioè si ragioni per luoghi comuni. Anche quando faccio una partita buona c’è il giudizio negativo e questo mi dà un po’ di fastidio. Se sbaglio è giusto che arrivino giudizi negativi, ma se faccio bene non si può dire che Ranocchia, a prescindere, ha giocato male. Starà a me comunque sbagliare meno e fare sempre meglio. Io sono contento delle mie prestazioni. Qui mi sto sentendo vivo rispetto agli ultimi anni all’Inter, dove ero un po’ sovrastato dalla negatività dell’ambiente"

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