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Ranieri cuor di leone: “Il mio è un Leicester di guerrieri”

L’allenatore romano che lotta per non retrocedere carica i calciatori del Leicester: “Mi fido dei miei soldati, loro sono dei guerrieri che conoscono i problemi e il nemico”.
A cura di Alessio Morra
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In pochi mesi il Leicester è passato dalla vittoria della Premier League, un’impresa unica, meravigliosa e letteralmente senza precedenti, alla zona retrocessione. Le ‘Foxes’ sono una squadra completamente diversa rispetto a quella che ha vinto il campionato perdendo solamente tre partite. E non basta certo l’addio dell’ottimo Kanté per giustificare questo incredibile calo di rendimento, che in Champions League però non c’è stato. Forse il calo di motivazioni è stato forte e sicuramente Vardy e Mahrez non sono più degli avversari indecifrabili.

Fatto sta che le ‘Volpi’ navigano in cattive acque, sono gli unici che ancora non sono riusciti a fare nemmeno un gol in campionato in tutte le serie professionistiche inglesi nel 2017, e hanno un vantaggio minimo sulla zona retrocessione. Addirittura anche Ranieri sembrava essere stato messo in discussione dalla proprietà, ma un secco comunicato ha smentito queste voci. L’allenatore romano alla vigilia del replay del quarto turno di FA Cup con il Derby County in modo deciso ha parlato della sua squadra, ha esaltato i suoi ragazzi che ha definito senza troppi giri di parole dei guerrieri, che conoscono i problemi della squadra e soprattutto il nemico, cioè lo spettro della retrocessione:

Quando non vinci la fiducia viene meno, è normale, ma per fortuna questi giocatori sono guerrieri. Sono abituati a combattere, hanno già vissuto questa situazione. Hanno vissuto cose positive, ma anche negative. Così io resto con i miei soldati, con i guerrieri che conoscono il problema e che conoscono il nemico.

Sir Claudio recentemente è finito anche nel mirino della critica per qualche cambio di modulo di troppo, lui con il sorriso sulle labbra, pur auto definendosi un po’ Pinocchio, ha detto che da oggi in poi si andrà avanti solo con il 4-4-2: “Non cambio più, da questo momento in poi è 4-4-2. Anche se io sono Pinocchio”.

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