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Ragazzino invade il campo per incontrare Cristiano Ronaldo e viene arrestato a Singapore

Akhmadi Yerzhanov è un ragazzino di 14 anni che ha fatto invasione di campo in occasione dell’amichevole Juventus-Tottenham. Il ragazzino è riuscito a incontrare il suo idolo Cristiano Ronaldo, con cui ha scattato anche un selfie. Il piccolo però, al termine della partita, è stato arrestato a Singapore per quell’invasione. Poche ore dopo è stato rilasciato, con il papà, grazie all’intervento del consolato del Kazakistan.
A cura di Alessio Morra
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Nei minuti finali dell'amichevole tra Juventus e Tottenham, la prima del pre-campionato dei bianconeri, un ragazzino di 14 anni ha invaso il campo e si è avvicinato furtivo alla panchina dei bianconeri. Il suo obiettivo era incontrare il suo idolo Cristiano Ronaldo. Il piccolo ce l'ha fatta ed è riuscito pure a farsi un selfie con il portoghese, ma poche ore dopo è stato arrestato per l'invasione, in manette anche il papà.

L'invasione di Akhmadi e il selfie con CR7

Un'invasione pacifica all'80° minuto di Juventus-Tottenham, un ragazzino di 14 anni, che di nome fa Akhmadi Yerzhanov, entra in campo si avvicina alla panchina della Juventus, stringe la mano a Sarri e corre verso Cristiano Ronaldo, che lo accoglie con affetto. Il piccolo scherza anche con Bonucci, poi prende il telefono e si fa un selfie memorabile con il cinque volte Pallone d'Oro. Akhmadi ha raccontato che dopo aver fatto una foto e dato la mano a Ronaldo ha anche bevuto un po' d'acqua che gli ha offerto l'attaccante della Juventus. C'è stato anche uno scambio cordiale tra il ragazzino e CR7, invitato in Kazakistan.

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Akhmadi arrestato e rilasciato a Singapore

L'invasione non passa inosservata e quando la partita finisce Akhmadi e il papà, come rivelato dal ‘Sun', sono stati arrestati dalla polizia per l'invasione, entrambi sono stati poi rilasciati. La notizia della detenzione è stata confermata dal portavoce del Ministero degli Ester Aibek Smadiyarov:

Un adolescente kazako e suo padre sono stati portati alla stazione di polizia locale. Date le leggi molto rigide a Singapore, il ragazzo è stato minacciato di sanzioni e altre misure amministrative da parte delle autorità. L'intervento del consolato è riuscito a risolvere la situazione garantendo un semplice avvertimento ad Akhmadi e al padre. Il Console è andato immediatamente alla stazione di polizia a fornire sostegno ai nostri cittadini, incluso un traduttore poiché il detenuto e suo padre non parlavano abbastanza bene l’inglese. Il ragazzo è stato fortunato a sfuggire ad una punizione grave: è importante per tutti non violare le regole degli Stati stranieri.

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