Rabbia e imbarazzo: Zaza, Pellè ma che diavolo avete fatto?
Nonostante De Gregori continui a cantare che "non è da questi particolari che si giudica un giocatore", i curriculum di Simone Zaza e Graziano Pellè sono ormai macchiati indelebilmente dai due calci di rigore falliti contro la Germania. Ma se il problema di Nino (protagonista dell'evergreen del cantautore romano) è la paura, per i due attaccanti dell'ormai ex commissario tecnico Antonio Conte è stata l'arroganza con cui hanno approcciato al momento "catartico" della loro vita calcistica. Guai a paragonarli con altri due errori eccellenti della nostra storia. Bordeaux non è Pasadenas, e Zaza e Pellè non saranno mai Baresi e Baggio: campioni veri, soprattutto di umiltà, che arrivarono sul dischetto stroncati dalla fatica e dalla maledetta calura californiana. Gli unici dettagli che avvicinano gli errori dei giocatori di Conte a quelli degli ex eroi di Sacchi, sono il risultato finale e le lacrime. Amare, anzi amarissime.
La rabbia dei tifosi
La "top ten" dei penalty sbagliati, da oggi può dunque contare su due nuove entrate. C'è chi ha fatto peggio (come Martin Palermo che sbagliò tre rigori nella partita di Copa America del '99 contro la Colombia) e chi è entrato nella letteratura teatral-calcistica come Evaristo Beccalossi: protagonista di due errori consecutivi (contro lo Slovan Bratislava nella stagione 82/83) e dell'esilarante monologo portato in scena da Paolo Rossi, il comico non il giocatore. Ma come Zaza e Pellè hanno fatto davvero in pochi. La ridicola corsetta sul posto dello juventino, conclusa con un pallone sparato tra le stelle del cielo francese, ha fatto infuriare i tifosi e probabilmente anche lo stesso Conte che ha atteso l'ultimo secondo disponibile (grazie anche alla messinscena di Chiellini) per inserire Zaza in campo e fargli calciare il rigore. "E' uno specialista", abbiamo pensato tutti prima di assistere all'incredibile esito finale. Un "epic fail", un errore tragicomico. Esattamente come quello di Pellè: preso a male parole sui social, insieme al compagno d'attacco, per la sbruffonaggine con cui ha affrontato il portiere avversario. Neuer, mica uno qualunque.