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Quattro schiaffi sul muso. La Germania ci ricorda quanto siamo piccoli

Pareggi contro Romania e Spagna, ma pesanti sconfitte contro Belgio e Germania. Quale Italia arriva all’Europeo?
A cura di Marco Beltrami
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Una lezione durissima, che si spera possa fare solo bene. La Germania passeggia contro l’Italia e a pochi mesi da Euro 2016 fa vacillare le certezze di Conte. Un 4-1 pesantissimo, figlio di una differenza in campo notevole, e per lunghi tratti anche imbarazzante con i campioni del mondo padroni assoluti sia a livello tattico che tecnico. Magari con Chiellini, Barzagli, Marchisio e Verratti si possa vederesarebbe stata un’altra Nazionale. Magari… Intanto si registra un brutto passo indietro dopo la buona prestazione contro la Spagna: allora gli Azzurri avevano strappato consensi per la grande intensità profusa, all'Allianz Arena sono emersi i soliti difetti (difficoltà di arrivare al gol) e i soliti sospetti (che certi calciatori, soprattutto in mediana, non siano affatto idonei alla causa). Troppo molli e disastrosi gli azzurri che sin da subito hanno prestato il fianco agli avversari, rivelandosi poi incapaci di reagire. Impossibile dunque non vedere i fantasmi per un'Italia che dopo la sconfitta con il Belgio, il Portogallo e i tedeschi, i pareggi con Romania e iberici si dimostra dunque non all'altezza anche di un'altra favorita per la vittoria dei prossimi Campionati europei.

Motta e Montolivo, che disastro

Il primo tempo è praticamente un monologo dei campioni del mondo. La squadra di Joachim Löw sovrasta gli azzurri soprattutto in mezzo al campo dove Thiago Motta e Montolivo soffrono e non poco, presi in mezzo a Kroos, Rudy, Draxler, Ozil e Muller. Una tonnara e noi siamo le vittime della mattanza- Lentissimo e protagonista di numerosi errori il mediano del Paris Saint-Germain, spaesato il secondo al quale non basta nemmeno un pizzico d'esperienza per non finire trascinato come pezzo di legno nella risacca. Una bocciatura senza appello per la coppia scelta dal ct salentino, che non riesce a tenere testa allo strapotere tecnico e organizzativo degli avversari.

‘Allenamento' per i tedeschi

A poco a poco la Germania spinge l'Italia sempre più indietro: le concede un po' di respiro nella parte iniziale del match, la tiene in vita fino al 25’, quando Kroos con una conclusione precisa dal limite sfrutta un rinvio impreciso di Bonucci e firma il vantaggio. Serata sfortunata per il difensore della Juventus che dall'Allianz Arena esce nuovamente sconfitto (dopo il ko in Champions) e questa volta anche infortunato (sospetto stiramento). Con il passare dei minuti il copione non cambia, nonostante Insigne sia l’unico in avanti a darsi un gran da fare. Coraggio e volontà non gli mancano ma né Zaza né Bernardeschi danno segni di vita. Nel finale di frazione i padroni di casa raddoppiano con Gotze abile a sfruttare di testa, non di certo la sua specialità, un cross dalla destra di Draxler. "Due di loro, c'erano due di loro…", bofonchia il ct che si rammarica per quella marcatura inesistente sul ‘piccoletto' del Bayern. E non può che essere visibilmente arrabbiato per l’eccessiva leggerezza della sua difesa, per l’atteggiamento di una squadra lontana anni luce da quella vista contro la Spagna.

Poker per la Germania

La furia del ct si fa sentire negli spogliatoi: la squadra entra in campo nella ripresa con un altro piglio, alzando anche il baricentro del gioco. Il risultato è immediato per l’Italia che si fa vedere più spesso dalle parti di ter Stegen pur senza collezionare vere e proprie palle gol. Dubbio legittimo: è merito della Nazionale oppure è la Germania che lascia agio sapendo d'avere la partita in pugno? Ci vorrà poco per rendersene conto. E’ un fuoco di paglia perché alla prima ripartenza i tedeschi trovano il tris con Hector che batte per la terza volta l’incolpevole Buffon. Girandola di cambi e tegola per l’Italia e la Juventus che dopo il risentimento muscolare di Khedira, perde anche Bonucci costretto al cambio. Al suo posto il ct azzurro lancia Ranocchia, mentre tra i campioni del mondo Reus subentra a Gotze. Pochi minuti e Conte opera addirittura un triplo avvicendamento: Parolo, Okaka e El Shaarawy rilevano Thiago Motta, Insigne e Giaccherini.

El Shaaravy regala l'unico sorriso della serata

L'Italia continua a subire i colpi dei tedeschi. Al 75′ arriva anche il poker che rende ancor più pesante la sconfitta azzurra. A firmare il 4-0 è Ozil – un calciatore che per caratteristiche manca tanto al gruppo di Conte -direttamente su calcio di rigore. Un penalty assegnato per un fallo di Buffon su Rudy, partito in posizione irregolare. Il poker scuote l'Italia che pochi minuti dopo riesce a rendere meno pesante il passivo con El Shaarawy autore di una conclusione velenosa resa vincente dalla deviazione di un avversario. La rete della bandiera rende meno amaro il parziale ma all'Allianz Arena la Germania ci ha ricordato quanto siamo piccoli piccoli.

 
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