Quattro assi da 100 milioni: come giocherà il nuovo Milan di Montella
Un poker da 100 milioni. Dopo i colpi Kessie, Rodriguez e Musacchio, il Milan ha chiuso per 35 milioni più bonus col Porto per Andre Silva. I segnali, con l'arrivo di Conti dall'Atalanta sempre più vicino (si parla di un affare da 28 milioni), testimoniano un progetto tecnico serio, un avvicinamento con Jorge Mendes e un allentamento apparente dei rapporti con Mino Raiola.
Come giocherà
Le prime scelte sul mercato, e le voci secondo cui, come riportato dal Giornale, la società avrebbe messo in lista d'uscita Bacca, De Sciglio, Paletta, Kucka, Bertolacci e Lapadula, vanno apparentemente nella stessa direzione. Montella ha a disposizione elementi giusti per rinforzare il 4-3-3 che ha scelto come modulo base in 34 delle 38 partite stagionali. E niente lascia presupporre che questa base possa cambiare nella prossima.
Kessie: come cambia il centrocampo
La società è intervenuta per rinforzare tutti i reparti della rosa di Montella. Il tecnico trova in Kessie, arrivato per 28 milioni, il centrocampista che completa il trio chiave nel suo 4-3-3. Con 41 passaggi di media, più di Bonaventura, Suso e Kucka, e 1.2 contrasti, Kessie porta una completezza che ben si integra con un un incursore come Locatelli. L'ex atalantino potrebbe anche essere utilizzato come mediano davanti alla difesa o come mezzala. Nel 3-4-3 di Gasperini, infatti, soprattutto nella prima parte di stagione quando si è mosso accanto a Gagliardini, era spesso lui a gestire l'uscita del pallone dalla difesa. E allo stesso tempo si è distinto per il suo supporto all'azione offensiva, occupando i semi-spazi e accompagnando il movimento degli attaccanti esterni soprattutto dal lato destro.
Rodriguez e Musacchio: gli assi della difesa
Al Milan, negli ultimi anni sono mancati soprattutto a sinistra i terzini di spinta con un ottimo tiro anche sui calci piazzati. Dall'anno prossimo, però, Montella, che da quella parte ha adattato De Sciglio, potrà contare sul jolly Rodriguez. Il terzino sinistro del Wolfsburg, preso per 18 milioni bonus inclusi, può diventare un elemento decisivo per aumentare l'ampiezza della manovra. Da quando è arrivato in Bundesliga, nel gennaio 2012, ha segnato 15 gol e firmato 24 assist: nessun difensore, nello stesso periodo, ha fatto meglio. Giocatore svizzero dell'anno nel 2014, nato da padre spagnolo e madre cilena, con due fratelli calciatori, è uno di quei, che al Milan su quella corsia mancano da tempo. Quest'anno poi ha giocato anche centrale in una difesa a tre, che Montella ha provato in un paio di occasioni nel finale di stagione.
Preziosissimo sui calci piazzati, visto che col mancino sa calciare in porta, ma è anche in grado di far piovere in aerea spioventi pericolosi su corner o calcio di punizione indiretto. Quest'anno ha giocato anche centrale mancino nella difesa a tre (un numero che gli piace, anche se preferisce il 13 o il 33). Certo, deve migliorare nelle letture difensive, ma ha chiuso con 1.1 passaggi chiave a partita, una media lontana dal suo record di 2.3 nel 2013-14, superiore quell'anno anche a quella di Pirlo.
Ma nelle ultime tre stagioni, il problema irrisolto dei rossoneri è rimasta la fragilità difensiva. Troppi i 142 gol subiti in tre campionati, nonostante il variare dei moduli. I primi passi per ripartire, dopo gli addii di Mexes e Alex e il grave infortunio di Zapata, sono arrivati l'anno scorso con l'arrivo di Romagnoli e l'esplosione di Donnarumma. Affiancare Musacchio all'ex promessa della Roma si pone lungo lo stesso percorso. Difensore esplosivo e compatto, che dà il meglio se schierato sul centro-destra in una linea a quattro, ha chiuso l'ultima stagione con una media di 2 contrasti e 1.6 palloni intercettati a partita: nessun centrale rossonero ha fatto meglio nell'ultimo campionato.
Musacchio, già considerato vicino al Milan l'anno scorso, può aumentare l'efficacia della difesa nell'uno contro uno palla a terra, un aspetto sempre delicato per una squadra che gioca con un 4-3-3 di stampo offensivo, forte anche della disciplina tattica e dell'esperienza internazionale.
Andre Silva, jolly d'attacco
Davanti, arriva il pupillo di Jorge Mendes, Andre Silva. Attaccante che può giocare anche da seconda punta o da ala destra, 21 gol col Porto quest'anno (16 in campionato e 5 in Champions, compreso quello alla Roma), non partecipa troppo alla manovra (20 passaggi di media). Però ha tirato 3 volte a partita quest'anno in Primera Liga, quarto per media di conclusioni in campionato. Non dribbla tanto, ma è notevole nell'attaccare la profondità. È un freddo rigorista, segna di destro e di sinistro, colpisce bene di testa. "E' un giovane con tanta qualità, può essere in futuro uno dei migliori al mondo. Ha tutto per poterlo essere" ha detto Mendes a Sky. "Vuole imparare da CR7, che è molto contento, ha parlato con lui e gli ha detto che andrà a giocare in uno dei migliori club al mondo. Ha scelto il Milan per dimostrare di cosa è capace".
Non corrisponde del tutto al profilo che chiedeva Montella. Il tecnico infatti sognava un giocatore capace di conquistare palloni anche lontano dalla porta, pronto a far partire il contropiede sulle fasce. E si ritrova con un Diego Costa un po' meno potente fisicamente. Ma crescono le possibilità di vedere in rossonero anche l'originale.
Cosa manca al Milan
L'eventuale acquisto di Costa renderebbe davvero completo e di grande spessore il reparto offensivo del Milan. Ma cosa manca ancora alla squadra di Montella? Nell'ottica del suo 4-3-3, serve un regista basso capace di ricevere palla dalla difesa e agevolare la costruzione della manovra. Mentre si raffredda la pista Biglia, salgono le quotazioni di Krychowiak del PSG, che con i suoi 55 passaggi di media in Ligue 1 (65 nelle cinque presenze di Champions) corrisponde perfettamente al profilo. Il potenziamento delle fasce, con la trattativa ormai ben avviata per Andrea Conti, con l'Atalanta che chiede 28 milioni ma potrebbe chiudere per una cifra minore con contropartite tecniche, conferma l'importanza dei laterali nella visione di Montella. E sembra confermare l'intenzione del tecnico di non abbandonare il 4-3-3 ma di aprirsi strade diverse. Perché Conti non è abituato a difendere in una linea a quattro, e gli automatismi con questo modulo sono fondamentali: il suo arrivo potrebbe anche configurare un passaggio alla difesa a tre, con Rodriguez adattato a centrale, o a un 4-4-2 più bilanciato. Da queste prime mosse, il progetto Milan si prospetta fra i più interessanti del prossimo campionato.