Quanto vale il quarto posto in Champions per Roma, Milan, Lazio, Atalanta, Torino
Prendere parte alla Champions League, la competizione per club più prestigiosa d’Europa, per qualsiasi squadra rappresenta una grande soddisfazione oltre ad aumentare inevitabilmente l’attrativa del club in sede di mercato. Già questo basterebbe ad incentivare Inter, Milan, Atalanta, Roma, Torino e Lazio, le compagini attualmente in lotta per terzo e quarto posto finale nel campionato di Serie A in corso, a dare tutto fino all’ultima giornata per accaparrarsi quegli ultimi pass per la fase a gironi della prossima edizione della manifestazione e far compagnia alla già certa Juventus e al Napoli che già oggi potrebbe ottenere la certezza matematica della propria presenza tra le prime quattro classificate. Se ciò non bastasse, un ulteriore stimolo, potrebbe arrivare dalla notevole opportunità di guadagno che la partecipazione alla prossima Champions League offre alle società.
Un montepremi stimato da circa 2 miliardi
La Uefa non ha ancora comunicato le cifre ufficiali relative alla distribuzione dei ricavi per i club che parteciperanno alla prossima Champions League 2019/20 ma secondo le stime il montepremi destinato per questa edizione dovrebbe suppergiù avvicinarsi al montepremi stanziato per l’edizione attualmente in corso, ossia 1,95 miliardi di euro. Nessuna variazione anche per quel che riguarda i criteri di ripartizione e i premi per le prestazioni.
Oltre 15 milioni di premio partecipazione
Facendo una previsione approssimativa dunque le squadre qualificate per la fase a gironi riceveranno circa 15,25 milioni di euro come premio di partecipazione, al quale andranno poi sommati 2,7 milioni di euro per ogni vittoria ottenuta nei primi sei incontri e 900mila euro bonus per ogni pareggio. Le 16 compagini che accederanno gli ottavi di finale incasseranno poi altri 9,5 milioni di euro, ai quali si sommano 10,5 in caso di passaggio ai quarti e 12 con l’approdo in semifinale. Le due finaliste infine guadagneranno circa 15 milioni di euro, ai quali andranno sommati ulteriori 4 milioni per la squadra che porterà a casa il trofeo.
Ranking storico
I premi però non saranno l'unica fonte di guadagno per i club che accederanno alla fase finale della Champions League 2019/2020. Altri fondi infatti arriveranno dal ranking per coefficienti e dal market pool. Il primo (noto come ranking storico) è una classifica stilata in base alle prestazioni degli ultimi dieci anni che, oltre ai punti accumulati in questo periodo, prevede punti bonus per eventuali conquiste di trofei internazionali. In base a questi parametri verrà compilata una classifica e l'importo totale (585 milioni di euro la passata edizione) verrà diviso in “quote”. Una sola quota andrà alla squadra all'ultimo posto in classifica (1,108 milioni di euro per la Champions 2018/2019) per aumentare progressivamente di una quota per ogni posizione a salire fino alla prima squadra del ranking che ne riceverà 32 (35,46 milioni di euro per il torneo in corso).
Market pool
Per quanto riguarda il market pool invece, l'importo disponibile nell’edizione 2018/2019 è stato pari a 292 milioni di euro. Anche nella prossima edizione tale importo verrà distribuito alle singole federazioni prendendo in considerazione il valore proporzionale di ogni mercato televisivo (una quota per la Spagna, una per l’Italia, una per la Germania, e così via) e poi a sua volta ripartito tra le squadre della stessa nazione che prendono parte alla fase finale della Champions League tenendo conto sia della lunghezza del cammino nella manifestazione che della classifica di tali squadre nel campionato nazionale precedente.
Dai 22 ai 40 milioni assicurati per le italiane
Facendo dunque un calcolo approssimativo la sola qualificazione alla fase a gironi della prossima Champions League per il Milan varrebbe circa 40 milioni, per l’Inter circa 35 milioni, per la Roma circa 31 milioni, per la Lazio circa 27 milioni, mentre “soltanto” 22 milioni per Atalanta e Torino che sarebbero penalizzate a livello di ranking storico per coefficienti. A questi andrebbero poi aggiunti gli eventuali bonus dai risultati, le entrate dal botteghino (nella peggiore delle ipotesi di tre gare) una fetta maggiore del market pool ed eventuali premi per l’accesso ai vari step della fase ad eliminazione diretta che possono far salire ulteriormente i ricavi.