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Quando Sarri disse: “Il calcio è diventato uno sport per froci”

Dopo le accuse di Mancini al tecnico del Napoli per gli insulti omofobi emerge un precedente di qualche anno fa, quando Sarri era alla guida dell’Empoli in B.
A cura di Maurizio De Santis
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La coda di Napoli-Inter è velenosa. I nerazzurri conquistano la semifinale di Coppa Italia ma a rubare la scena ai gol di Jovetic e Ljajic sono l'alterco e gli insulti denunciati da Mancini. Da un lato la rabbia del tecnico interista che, dopo aver vinto la partita e conquistato la semifinale di Coppa Italia, lancia accuse durissime nei confronti dell'allenatore azzurro. Davanti ai microfoni della Rai si rifiuta di parlare della partita e spara a zero contro l'allenatore avversario: "Gente come lui non dovrebbe nemmeno stare nel mondo del calcio. E' una vergogna, mi ha dato del frocio e del finocchio. In Inghilterra nemmeno metterebbe piede in campo". Il tecnico dei partenopei è andato in tv, ci ha messo la faccia e s'è scusato: "Mi spiace – ha ammesso visibilmente imbarazzato – mi ero innervosito ma quel che è successo nulla c'entra con atteggiamenti omofobi". Dall'altro le scuse dell'allenatore che non ha timore di metterci la faccia e chiedere scusa in tv: "Certe cose dovrebbero restare in campo perché sono cose di campo. Perché non dice che mi ha dato del vecchio cazzone?".

Sarri e il precedente alla guida dell'Empoli

C'è un precedente, però, che non gioca a favore di Sarri. Accadde a marzo di due anni fa, quando era ancora alla guida dell'Empoli. Allora i toscani erano in Serie B, il fatto avvenne in occasione della sfida contro il Varese. Mario Rui viene espulso e il tecnico empolese va su tutte e furie tanto che nel post partita dichiara senza peli sulla lingua: "Il calcio è diventato uno sport per froci. Abbiamo subito il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. E' uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali". Dopo quel match Sarri venne punito dal Giudice Sportivo con una multa di 5.000 euro "per avere, al 47° del secondo tempo, assunto un atteggiamento provocatorio e insultante – si legge nel comunicato ufficiale – nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria (rivolgendo loro il dito medio ndr); infrazione rilevata dal collaboratore della Procura federale".

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