Quagliarella, Elia, Amauri, Iaquinta, Toni: quanti ‘musi lunghi’ nella Juventus che vince

La Juventus vola dopo la vittoria sul Milan e si gode il primato in serie A insieme all'Udinese ma soprattutto guardando dall'alto verso il basso tutte le dirette concorrenti, Milan e Inter in primis, le due squadre che quest'estate erano le principali pretendenti allo scudetto 2011-2012. Un primo posto costruito con il gioco e gli schemi voluti ed ottenuti da Antonio Conte che nel corso delle prime cinque giornate giocate ha spesso cambiato i protagonisti nel suo "undici" di partenza, utilizzando gran parte degli uomini a propria disposizione in una rosa arricchita dal mercato estivo. Ma nella Juventus capolista oltre all'entusiasmo e all'euforia che ha accompagnato le prime apparizioni cominciano a vedersi i primi ‘musi lunghi‘. Giocatori che sono in bianconero a tutti gli effetti ma che non sono ancora stati inseriti nelle formazioni di Conte o non fanno più parte del progetto juventino, e – in alcuni casi – prossimi ad un "taglio" invernale. Sono ben 9 i calciatori mai utilizzati dal tecnico bianconero: Manninger, Storari, Motta, Marrone, Sorensen, Estigarribia, Iaquinta e Toni. Insieme a questo, ci sono altre situazioni che devono essere risolte il prima possibile perchè non avvelenino un ambiente che si sta ritrovando finalmente vincente. In questa lista di "indesiderati", oltre all'ormai separato in casa Amauri, ci sono anche Fabio Quagliarella ed il neoacquisto, l'olandese Elia che hanno giocato rispettivamente solo 9 e 45 minuti.

La tribù dei musi lunghi
Difficile dare una motivazione univoca all'interno di un gruppo in cui i ruoli e i gradi non sono sempre ben definiti. Il primo mese di Juventus, infatti, ha decretato una legge non scritta: non ci sono senatori o seconde linee ma in base alle proprie esigenze (supportate dal lavoro infrasettimanali e dai test atletici), Conte sceglie di volta in volta i titolari da mandare in campo. E al momento, ha ragione. Una risposta la si può trovare nelle parole rilasciate dal giovane Marrone, che pur godendo della stima del tecnico e della società, non ha comunque fatto il suo esordio in campionato: "Con Conte o hai lo sguardo della tigre o non vieni considerato" ha detto il giocatore, evidenziando ampiamente tutto ciò che il mister dice e continua a ripetere da quando è l'allenatore della Juventus. Ci vuole fame, sacrificio, motivazione. Eppure, per alcuni degli esclusi ciò non sembra comunque bastare. Il discorso è infatti diverso per quanto riguarda Amauri, ormai rassegnato ad allenarsi con la primavera prima di essere certamente ceduto a gennaio. L'italo-brasiliano in estate ha rifiutato qualsiasi cessione e recentemente Amauri è stato anche ‘epurato' dal sito ufficiale bianconero dove non compare più all'interno della ‘rosa ufficiale‘ juventina. Uno ‘sgarbo‘ – o presa di posizione societaria – che non ha al momento toccato, altri due esclusi di lusso: Quagliarella ed Elia. Il napoletano, dopo il brutto infortunio che aveva interrotto la sua ottima prima stagione in bianconero, ha giocato pochi minuti e nell'attesa di recuperare la piena forma sembra esser considerato da Conte ormai il vice Vucinic. Se poi si considera che ultimamente Conte stia pensando di continuare sulla falsa linea del 4-1-4-1 con l'ex romanista unica punta, davanti a Quagliarella c'è anche Alessandro Matri che ogni domenica si gioca alla pari un posto da titolare con lo stesso Vucinic.

Elia, chi è costui?
Se per Quagliarella è una sorta di bocciatura rispetto agli anni passati, per il neo acquisto Elia non si può nemmeno parlare di mancanza di fiducia: la stella olandese su cui ha garantito anche Van Basten è appena arrivata a Torino ma fino a questo momento ha giocato solo un tempo a Catania, ancora estraneo al gioco e agli schemi del mister che gli preferisce Pepe e Giaccherini, entrambi capaci di unire all'ottima dinamicità e tecnica anche una maggiore versatilità dal punto di vista tattico. Sanno attaccare ma soprattutto difendere, abilità indispensabile richiesta nel modulo offensivo di Conte. Eljiero Elia non è però un giocatore qualunque e sul talento di questo ragazzo classe '87 nato a Voorburg non c'è molto da dibattere: ha una rapidità di piedi impressionante, accelera da fermo in un attimo e si lancia in progressioni nelle quali è difficile seguirlo per chiunque. Il dribbling gli piace parecchio e sposta molto rapidamente il pallone per scaricare il destro, rientrando dalla prediletta fascia sinistra, anticipando e mandando fuori equilibrio il marcatore diretto. La "pecca" non è tecnica ma tattica perché al momento ci sono alcuni punti deboli su cui lavorare. Anzitutto, la fase difensiva di Elijero è davvero poca cosa. E poi la tendenza a cercare il colpo a effetto lo porta a dialogare poco coi compagni e da ciò che si vocifera in allenamento, sembra che nelle gerarchie per arrivare ad entrare in campo sia stato scavalcato anche dall'altro neoacquisto, Estigarribia, dai propri compagni di squadra definito un "fenomeno" e pronto sulla rampa di lancio, forse già dalla prossima domenica con la ripartenza del campionato.

La Coppa Italia: ultima frontiera
Oltre ad Amauri, Quagliarella ed Elia, altri nomi "importanti" non sembrano più riuscire a farsi strada nell'undici titolare. Si fanno ancora più difficili, ad esempio, le posizioni di Vincenzo Iaquinta che nelle passate stagioni – pur non essendo mai stato considerato un titolare inamovibile – si era ritagliato un ruolo ben preciso, di giocatore da gara iniziata, capace nell'entrare subito in partita e di utilizzare il fiuto in zona gol per segnare spesso anche reti decisive. Oggi, Iaquinta non fa parlare più per le sue gesta sul campo ma per il suo essere perennemente infortunato. Lo stesso dicasi per l'ex campione del Mondo Luca Toni, designata riserva di Matri, ma che non sembra rientrare nelle volontà di Conte. Anche lui non può aver visto di buon occhio il modulo ad una punta attuato dal mister nell'ultima vittoriosa partita con il Milan, e che di fatto gli ha chiuso qualsiasi possibilità per scendere in campo da titolare. Un destino particolare che gli potrebbe regalare sprazzi solamente in Coppa Italia dove – storicamente – le formazioni titolari lasciano spazio a rincalzi e seconde scelte. Come per l'ex romanista e viola, infatti, anche per tutti gli altri giocatori si potrebbe aprire la porta di un posto in squadra negli ottavi di finale di Coppa Italia di scena a dicembre. Una vetrina importante per mettersi in mostra e dimostrare ad Antonio Conte che sono in grado di dare il loro contributo a questa nuova Juve che cerca di rinverdire i fasti perduti. O per trovare pretendenti nel mercato invernale di gennaio con qualche squadra che ne potrebbe acquisire ingaggio e cartellino, come sembra per Amauri il cui destino appare essere oramai lontano dalla Juventus, con destinazione Milan, club che lo acquisirebbe a parametro zero e in cui potrebbe avere più chances per giocare da titolare visti i ripetuti infortuni delle punte rossonere con le ricadute dell'infortunato Pato e il difficile recupero di Robinho