Psg, Unai Emery bacchetta Neymar: “L’espulsione? Gli serva da lezione”
Deriso, provocato ed infine espulso. La trasferta del Paris Saint-Germain a Marsiglia, non verrà ricordata per lo splendido gol del pareggio di Cavani, ma per il cartellino rosso sventolato in faccia a Neymar: il primo da quando è sbarcato in Ligue 1 e da quando ha indossato la maglia del Psg. A pochi giorni dal fattaccio, a tornare sull'episodio che ha rovinato la serata all'ex Barcellona è stato il tecnico Unai Emery.
L'avvertimento del tecnico
Il 45enne allenatore spagnolo, atteso dalla sfida contro il Nizza di Balotelli e Sneijder, ha commentato il rosso e avvisato il suo giocatore: "L’espulsione di Neymar? Lui è intelligente, consapevole di quello che sta attraversando – ha spiegato a "L'Equipe" il tecnico – Quello che è accaduto domenica gli serva da lezione. I giocatori del Marsiglia spingevano, facevano falli su di lui. Gli arbitri imparino a gestire queste situazioni. Ho parlato con lui, non deve più succedere che cada in queste provocazioni, anche se posso capire che uno possa perdere la testa".
Gli screzi tra Emery e Neymar
Le parole di Emery, arrivate dopo la gara del "Velodrome", non sono altro che un nuovo capitolo della turbolenta storia francese di Neymar. Oltre al famoso litigio con Cavani, l'ex stella del Santos ha avuto da dire anche con lo stesso tecnico del Psg. Come riportato dai quotidiani transalpini, prima della trasferta di Marsiglia allenatore e attaccante si infatti sono beccati in allenamento davanti al resto della squadra. Il motivo della discussione tra Emery e Neymar, pare sia stato un rifiuto da parte del giocatore a lavorare in palestra con il resto del gruppo.
I privilegi del brasiliano
Indiscrezioni a parte, pare evidente che la luna di miele parigina tra Neymar e il resto della squadra (mister compreso) sia già finita. I privilegi che, secondo "Le Parisien", Neymar avrebbe ottenuto non sono andati a genio al resto della truppa. Uno su tutti: l'esenzione da compiti difensivi durante le partite. Uno smacco difficile da digerire, soprattutto per Verratti e i suoi compagni di reparto.