Psg, ora Neymar è ai ferri corti con Emery
Non sono tutte rose e fiori nello spogliatoio del Psg. Se il dualismo tra Cavani e Neymar nato per la gestione della battuta dei calci piazzati, sembra ormai archiviato (almeno così pare), ecco che a tenere banco sono ancora le bizze del brasiliano. Quest'ultimo infatti oltre a rendersi protagonista di un litigio con Emery, non condividerebbe i suoi metodi d'allenamento e in primis le sue sedute video.
Neymar stanco delle sedute video di Emery
A rivelare il tutto ci ha pensato UOL Esporte, che avrebbe fatto ulteriore chiarezza sui rapporti tutt'altro che idilliaci tra la stella brasiliana e il suo allenatore. L'ex Barça arrivato pochi mesi fa sul mercato per la cifra record di 222 milioni di euro, non gradirebbe le sedute video di Emery per la preparazione delle partite del Psg. Il troppo tempo davanti agli schermi, circa mezz'ora al giorno, avrebbe fatto infuriare Neymar sfogatosi sia nello spogliatoio sia con i vertici.
Aria di rottura tra l'attaccante e il tecnico
Un'indiscrezione che se confermata dunque evidenzia che il feeling tra O'Ney e l'allenatore spagnolo non è eccezionale. Pochi giorni fa, il calciatore si sarebbe già reso protagonista di un gesto d'insofferenza: dopo aver chiesto al mister la possibilità di allenarsi con il gruppo di giocatori destinati a farlo con il pallone, Neymar avrebbe reagito calciando via il pallone dopo il rifiuto di Emery, tornandosene negli spogliatoi. L'ex mister del Siviglia dal canto suo non ha gradito l'espulsione rimediata dal brasiliano contro il Marsiglia dichiarando pubblicamente: "Ho parlato con lui, non deve più succedere che cada in queste provocazioni".
Lo spogliatoio contro i privilegi di Neymar
Il caso Neymar-Cavani e la divergenza di vedute con l'allenatore, avrebbero però indisposto il resto dello spogliatoio. E' questa l'indiscrezione che arriva dalla Francia e che riguarda il Psg. Le attenzioni continue che il club riserva all'ex Barça, come la libertà in campo, la tutela in allenamento per evitare infortuni e i due fisioterapisti hanno fatto indispettire i compagni che vorrebbero maggiore uniformità di trattamento