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Psg, Lavezzi e quella pazza idea: “A volte penso di lasciare”

Il ‘Pocho’ ha sottolineato alla stampa spagnola di aver anche pensato al ritiro. Intanto, a Parigi l’ria è sempre più pesante e l’idea di lasciare la Ligue1 subito è sempre più concreta.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' tra i giocatori più chiacchierati di queste vacanze natalizie, Ezequiel Lavezzi in arte il ‘Pocho', professione esterno offensivo del Paris Saint Germain che in francia, però, ci resterà ancora per poco. Per andare dove non si sa, l'unica cosa certa è che la sua avventura sotto la Torre Eiffel è finita ancor prima del suo naturale evolversi (la scadenza del contratto recita giugno 2016). Troppe le incomprensioni con l'attuale tecnico francese Laurent Blanc, molte quelle con una dirigenza che non sembra averlo mai ‘coccolato' in mezzo a tante stelle prelevate in giro per il mondo a suon di milioni di euro. Tanti i tentativi di adattarsi alla sua nuova realtà fuori dall'Italia che mai è riuscito a digerire fino in fondo. Così, ecco che Lavezzi è stato accostato all'Inter, prima ancora al Napoli per un clamoroso ritorno, adesso si vocifera della Juventus. Tutti rumors che rischiano di rimanere tali se l'argentino non farà uno ‘sconto' ai club italiani impossibilitati a pagargli l'attuale ingaggio più il cartellino ai parigini. Dove oramai il countdown è iniziato dopo non essersi presentato al ritiro marocchino di questa pausa, scatenando il putiferio e spingendo la società a preparare una multa esemplare.

La strana voglia del Pocho. Ma c'è di più perché Lavezzi avrebbe anche confessato che il suo ‘mal di vivere' il calcio arriva da lontano e non si ferma ai problemi con la società francese. Forzse per continuare a rimanere sulle prime pagine dei giornali, forse perché un briciolo di verità potrebbe anche esserci, il ‘Pocho' a Marca Plus ha raccontato la propria versione dei fatti che sta facendo il giro del mondo: "A volte penso di mollare tutto, è un pensiero che mi balena in testa anche oggi, non solo in passato. Non amo il mondo del pallone perché è un ambiente governato da troppi interessi. Pocho? E' un soprannome che porto con me da quando sono piccolo, mi chiamava così mio fratello per un cane che avevamo. Ma la cosa curiosa è che mi chiamabo ancora così!»

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