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Psg, Buffon: “Mi vedo in porta anche a 80 anni, col bastone ma con la maglia numero 1”

Alla vigilia del ritorno in Champions del Psg (contro il Manchester United) Buffon si racconta ancora una volta, rilanciando la sfida a se stesso e al mondo del calcio: “Potevo godermi le certezze ho preferito rimettermi in gioco a 40 anni. Mi vedo in campo a 80 anni, ma penso anche che tutto possa finire domani”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha compiuto 41 anni, è in procinto di un rinnovo con il Paris Saint Germain e non ha alcuna intenzione di lasciare spazio ad altri: Gianluigi Buffon è anche questo, un cannibale del calcio. Vive e si alimenta di allenamenti, sedute tattiche, partite. E anche quando gli tocca la anchina o la tribuna non perde vitalità, anzi raddoppia la voglia per tornare in campo e prendersi un posto da titolare. Alla vigilia del rientro in Champions del Psg che se la vedrà sul delicatissimo campo di Old Trafford contro il rinato Manchester United, Superman gonfia il petto: "Mi vedo in porta anche a  80 anni"

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Una battuta, certo. Ma anche no: Gigi Buffon sembra sul viale del tramonto ad ogni stagione e dopo ogni stagione rilancia la propria sfida personale con il mondo del calcio e con se stesso. Tra la nuova sfida in Francia, in Ligue1 e la rinnovata rincorsa alla tanto desiderata Champions League, oggi da conquistare con la maglia del Psg. Tutti stimoli ulteriori per un 41enne che si ritrova con lo spirito di un bambino, capace di dare ancora il proprio contributo alla causa del club parigino.

L'amore per la Juventus

Buffon non è andato in Francia per chiudere la propria carriera lontano dal calcio che conta, lontano da aspettative e pressioni, anzi. Proprio al Psg ha ritrovato lo stimolo che alla Juventus stava venendo a mancare. Senza rancori o polemiche verso un club cui ha dato tantissimo e dal quale ha ricevuto tutto: "Mi sento come un vecchio amico. Le sono affezionato, ci vorremo bene per sempre. Ci siamo separati senza polemiche, ci sono rispetto e stima".

Numero uno a 80 anni

In una lunga intervista a La Stampa, alla vigilia del ritorno in Champions, la sensazione è che per Buffon il tempo sia un alleato, non un nemico con cui lottare: "Il segreto è non porsi limiti e valutare di volta in volta. Sogno di stare in campo fino a 80 anni, un portiere nonno col bastone e sempre la maglia numero uno sulle spalle. Ma al tempo stesso immagino che tutto possa finire domani"

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La zona di comfort

Il segreto è stato già svelato da tempo: rimettersi in gioco, affrontando nuove sfide con il mondo e con se stessi. "Il solo provare ad imparare una nuova lingua mi fa evolvere, mi allarga la mente. Il Psg credo mi abbia voluto per l'esperienza che potevo portare: mi sono rimesso in gioco, a 40 anni invece di godermi le certezze".

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