Provaci ancora, Balotelli. Mario sfida la Juventus

Nel 2012 valeva 32 milioni di euro (secondo la quotazione di Transfermarkt), a distanza di quattro anni la quotazione di mercato di Balotelli s'è deprezzata a tal punto da crollare al di sotto dei 10 milioni. Quanto costa oggi? Al massimo 7 milioni. Il Liverpool lo ingaggiò dal Milan nell'estate del 2014 versando nelle casse dei rossoneri 20 milioni di euro, avrebbe dovuto rappresentare l'alternativa a Luis Suarez ceduto al Barcellona ma finì male e l'ex Super Mario – dopo il flop al Mondiale in Brasile – fece ritorno in Italia in prestito. Adesso, quando al termine della stagione mancano una manciata di giornate, l'attaccante si ritrova al punto di partenza: i reds non lo vogliono e sono disposti anche rinnovarne il prestito accollandosi il 50% dell'ingaggio, il Milan non è del tutto convinto di tenerlo mentre il calciatore vorrebbe restare piuttosto che sbarcare chissà dove (Cina o Major League, le possibilità emerse nelle ultime settimane).

La partita contro la Juventus e gli ultimi incontri in calendario rappresentano una sorta di ultimo esame, l'ennesima opportunità concessa a Balotelli per guadagnare la conferma in rossonero e provare a ritagliare spazi di fiducia per il prossimo campionato, senza infortuni e partendo con la ‘testa a posto' già dal ritiro. Dipende tutto da lui, oggi come allora. Nel 2013, in sei mesi, trascinò i rossoneri al terzo posto grazie alle sue reti che valsero la Champions League: a Milanello non lo hanno dimenticato, per questo e anche per la mediazione del suo agente, Raiola, sono disposti ad attenderlo ancora per un mese.

Balotelli, però, deve mostrare altro rispetto alla dichiarazione di buone intenzioni che ha sempre professato da quanto è tornato in Italia. Un solo gol contro l'Udinese in campionato – risale al 22 settembre dell'anno scorso – poi tanta panchina e un infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dai campi a lungo. In Coppa Italia ha avuto un sussulto, non abbastanza da uscire dal cono d'ombra in cui è stato relegato. Serve altro, serve forza e onore. Serve uno scatto d'orgoglio. Provaci ancora, Mario.