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Prima Categoria: bestemmia in area e l’arbitro fischia il rigore

Ancora un episodio sconcertante nelle categorie cadette del nostro calcio. Questa volta a far parlare di sè è l’Umbria dove è accaduto il medesimo episodio che a novembre coinvolse la seconda categoria piemontese. Anche in quel caso, l’ arbitro punì il turpiloquio con un penalty. Una eventualità che però il regolamento non prevede.
A cura di Alessio Pediglieri
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Punire una bestemmia con un calcio di rigore. Il regolamento in vigore del calcio non prevede che un arbitro possa intervenire in tal senso. Al massimo è consentito al direttore di gara nel momento in cui assiste al turpiloquio di provvedere nei confronti del giocatore che si è macchiato di un atteggiamento ingiurioso e offensivo, con il cartellino rosso e relativa espulsione.

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Eppure nelle categorie inferiori, sembra oramai essere stato preso come esempio quanto accadde lo scorso novembre in Piemonte dove, durante un match di seconda categoria, l'arbitro decise di punire con un penalty la bestemmia di un giocatore. La squadra che subì il rigore fece ricorso e lo vinse perché il regolamento le dava ragione. Adesso, analogo evento in Prima categoria, in Umbria e partita che verrà obbligatoriamente ripetuta.

L'episodio contestato

Il fatto è accaduto durante la gara BM8 Spoleto-Cascia, valevole per la diciottesima giornata del girone C della Prima Categoria umbra. Mentre il match era sul risultato di 1-1, un difensore dei padroni di casa ha infatti pronunciato un’espressione blasfema all’interno della propria area di rigore e l’arbitro, oltre ad espellerlo, ha deciso di assegnare un calcio di rigore a favore degli ospiti. Primo provvedimento legittimo e applicato secondo regolamento ma la scelta del penalty risulterà per la FIGC semplicemente come un errore tecnico. E per questo la partita dovrà essere disputata di nuovo.

Il precedente in seconda divisione

E' quanto sancisce l'attuale legislazione del calcio italiano che non prevede alcuna punizione contraria ulteriore al di là della sanzione verso il giocatore che si è macchiato di blasfemia. Una situazione simile era accaduta nella gara di Prima Categoria girone D piemontese, tra Bacigalupo e Barracuda con il rigore assegnato contro la seconda squadra che fece subito ricorso. Le proteste furono immediate durante e dopo la gara e al termine si passò alla parte burocratica con il direttore di gara che ha ammesso l’errore tecnico. La partita fra Bacigalupo e Barracuda si rigiocò.

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