Presentato il ‘Milan China’ a Pechino, ma il presidente Li non si fa vedere
Il derby di Milano è alle porte e l'esposizione mediatica è alle stelle sia per l'Inter che per il Milan. Le due società, di recente acquisizione da parte di magnati cinesi, si apprestano domenica sera a offrire spettacolo agli oltre 78 mila spettatori di San Siro. Ma soprattutto ad una platea enorme, formata da 180 Paesi collegati in diretta televisiva che seguiranno la sfida tra le due formazioni meneghine. E sulla scia di quanto accadrà domenica sera in Serie A, in queste ore è stato ufficialmente aperto il ‘Milan China', la struttura alla quale è affidato il compito di veicolare l'immagine commerciale del club rossonero in Estremo Oriente.
Tempo di derby
Sfida in mondovisione
In Oriente tutti parlano del derby di Milano. A tal punto che lo stesso Governo cinese starebbe decidendo sul rivedere le libertà di investimento da parte di investitori cinesi all'estero. Perché la visibilità costante di imprenditori cinesi in una piazza importante come quella di Milano, a capo dei due club della città potrebbe portare più problemi che vantaggi all'economia del Paese. Intanto, però la febbre da derby è iniziata e nessuno sembra riuscire a resistere.
Chinatown in tinta rossonerazzurra
A Milano, la China Town è invasa da bandiere rossoneroazzurre in una coreografia che ha invaso le vie della città storicamente abitate dalla popolazione cinese del capoluogo lombardo. Ma la febbre da derby ha coinvolto anche la stessa Cina dove in queste ore è stato aperto il Milan China, uno store rossonero che veicolerà in Asia gran parte dei marchi milanisti su cui fare cassa. Un evento imponente al quale erano presenti l'ambasciatore italiano Ettore Sequi, il direttore commerciale di Via Aldo Rossi, Lorenzo Giorgetti, i grandi ex Franco Baresi e Daniele Massaro, e il futuro ad di Milan China, Marcus Kam.
Nasce il Milan China
Il presidente Yonghong Li è assente
Ma mancava l'uomo più importante e atteso. Il presidente del Milan, Yonghong Li. Un'assenza rumorosa perchè non è passata inosservata. Non c'era nemmeno l'ad del Milan, Fassone ma era giustificato: è rimasto a Milano in vista del derby per stare vicino ai giocatori e allenatore per caricare e responsabilizzare il gruppo. Ma Li? Nessuno sa il reale motivo per cui il presidente cinese del Milan non fosse presente ad uno degli eventi più significativi del nuovo corso rossonero in Asia.
Li nemmeno nella lista dei 2.000 più ricchi in Cina
C'è di più: lo stesso Yonghong Li non solo era assente all'apertura del ‘Milan China', ma è risultato assente anche dalla lista dei 2000 personaggi più facoltosi (e ricchi) della Cina. Una graduatoria, stilata dall'istituto di ricerca Hurun, agenzia con sede a Shanghai che monitora le ricchezze più consistenti della Cina. Ebbene tra i 2.000 nomi di Li non c'è traccia. Considerando che il presidente dell'Inter, Zhang Jindong, è 15° e che l'ultimo della lista vanta un patrimonio solo di 260 milioni di euro, ritornano le ombre sul patrimonio finanziario di Li e le voci sulla sua reale solvenza verso il Milan.