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Prendere o lasciare, 4 giovani italiani che hanno accettato o rifiutato le big d’Europa

Le storie di alcuni dei tanti giovani talenti del nostro calcio che sono stati attratti dalle offerte dei grandi club d’Europa. Dal Manchester United al Porto, sono tante le società che cercano di accaparrarsi i nostri giovani campioni. Ma c’è chi dice no.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Giovani, forti, dotati tecnicamente e italiani. Sono i calciatori, baby fenomeni, che all’eta di 15-16 anni, accettano o rifiutano offerte da grandi club europei per tentare la scalata. Gli esempi, nel corso di questi anni, sono stati tanti, anche se non risultati essere poi dei più felici, come ad esempio Federico Macheda, Arturo Lupoli o altri come Giuseppe Rossi e tanti altri ancora. Ad oggi i top club di Premier, ma no solo, hanno adocchiato alcuni dei “nostri” ragazzi per strapparli al nostro calcio, vediamo chi sono.

Il Milan ha già il nuovo Donnarumma

Il Milan degli ultimi anni, sta facendo emergere dal proprio settore giovanile, un interessante apparato di ragazzi che, ad occhio, sembra essere già pronto per palcoscenici importanti come la Serie A. Dallo stesso Donnarumma a Locatelli, passando per Calabria, i prospetti interessanti sono davvero tanto. Ma le attenzioni di un top club come il Manchester City di Guardiola, abile nella gestione dei giovani, si sono concentrate su un altro talento in porta, stiamo parlando di Alessandro Plizzari attualmente terzo portiere alle spalle del sopracitato Donnarumma e di Gabriel, anche se quest’ultimo dovrebbe partire in prestito al Cagliari.

In molti hanno lodato le qualità di Plizzari e, anche se non ha fatto il suo esordio ufficiale in prima squadra, sembra essere l’indiziato numero per impensierire la titolarità di Gigio nel prossimo futuro. Un classe 2000 per cui i Citizens avevano offerto, già lo scorso anno, al Milan, due milioni di euro per il cartellino del promettente estremo difensore milanista. Anche in questa sessione, al momento, Galliani sta facendo muro, nonostante il gradimento del calciatore, stufo di restare in panchina.

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Dalla Serie D sognando l’esordio all’Old Trafford

Possibile che nessuno in Italia si fosse accorto del talento di questo giovanissimo prodigio del calcio? Eppure qualcuno (il Manchester United) approfittando delle “dormite” delle big d’Italia, si è aggiudicato le prestazioni di Luca Ercolani che, lo scorso anno, passò direttamente dalle giovanili del Forlì al Manchester United. E i Reds versarono al Forlì 75mila euro per acquisire le prestazioni del difensore ravennate classe 1999.

La società di viale Roma ne incasserà poi altri in caso di debutto in Premier League e se le presenze si moltiplicheranno. Un altro colpaccio di David William, fidato osservatore dei Reds, capace di scoprire gente come Giuseppe Rossi, che ha già dichiarato che “Luca diventerà un campione”. Praticamente un anno fa, il 7 gennaio scorso, Forlì e Lega Nazionale Dilettanti ricevettero in carta bollata la richiesta di tesseramento di Ercolani direttamente dal fax della sede United. Il trasferimento internazionale andò in porto in un attimo.

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A destra Luca Ercolani

Il primo 2001 in Italia a rifiutare ancora lo United

Il suo esordio in campionato, nella nostra Serie A, è avvenuto quasi a sorpresa, nella parte finale della gara persa dal suo Genoa 1-0 a Torino contro i padroni di casa granata. Il tecnico dei liguri, Juric, decise così di mandare in campo un classe 2001 di cui già da qualche anno se ne parla un gran bene: Pietro Pellegri. Pochi palloni toccati ma tanta voglia di mettersi in mostra per un ragazzino dal passato tutto da scoprire.

Da Manchester, qualche anno fa, arrivò la proposta che, in teoria, non si sarebbe potuta rifiutare. In ballo cifre importanti: contratto triennale per Pietro e un’occupazione ben retribuita per papà Marco. Era tutto pronto, ma dopo qualche giorno la risposta fu questa: “Sorry, ma noi non veniamo”. Tutto saltato. Un rifiuto, si dice, frutto del suo grande legame con il club del presidente Preziosi che, con l’esordio in A, ha mostrato grande fiducia in lui.

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Picchi, un talento dell’Empoli dal nome pesante

Buon sangue non mente. Alberto Picchi è il pronipote di Armando, capitano della grande Inter di Herrera. Classe 1997 e nazionale Under 19. Centrocampista fisicamente molto strutturato, circa 1 metro e 85 centimetri di altezza, gioca da mezzala o da trequartista, ha un bel tiro e il vizio del gol. L’allenatore dell’Empoli dello scorso anno, Marco Giampaolo, decise di portarlo in prima squadra, impressionato dal suo impegno e dalla sua determinazione, ma soprattutto dal suo carisma dal leader in campo, aggregandolo ai “grandi” nel periodo estivo del precampionato.

Una volta sbocciato, fatto emergere e messo in mostra dal club toscano, arrivò subito a chiedere informazioni su di lui, una delle grandi big del calcio europeo: il Porto. La squadra del Portogallo, lo aveva chiesto per fargli giocare inizialmente qualche amichevole estiva per visionarlo da vicino, ma l’Empoli fece muro, tenendo fede alla sua grande tradizione di giovani talenti emersi dal proprio vivaio, uno dei migliori in Europa, preferendo farlo crescere in casa guardandolo da vicino. Ad oggi è in prestito alla Spal con cui ha collezionato 2 presenze in Serie B.

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