Premier sotto inchiesta, Redknapp: “I miei giocatori puntavano sulle nostre partite”

Uno tsunami di fango che ha investito il calcio inglese. Altro che modello Premier (pagato profumatamente dagli sponsor di tutto il mondo), dall'indagine scaturita dall'inchiesta del Telegraph emerge la promiscuità di traffici indiscriminati e corruzione a corredo del campionato d'Oltremanica. Prima lo scandalo sulle norme di mercato aggirate dai ‘furbetti della trattative' – tra cui anche Allardyce, l'ex ct della nazionale costretto a dimettersi perché direttamente coinvolto – adesso anche altri particolari raccapriccianti tra cui il vizio dei calciatori di una stessa squadra a scommettere sulle proprie partite.
Dalle mazzette ad agenti e dirigenti per le operazioni di calciomercato alle bollette illecite. Ce n'è abbastanza per descrivere l'entità del brutto colpo all'immagine del torneo britannico. A svelare l'ennesimo retroscena è statao Harry Redknapp, l'ex allenatore del Tottenham caduto nella trappola dei due reporter che – sotto mentite spoglie – lo hanno avvicinato e sono riusciti a strappargli la confessione shock: i suoi giocatori hanno scommesso somme anche cospicue su una loro partita, anche fino a 20.000 sterline (23 mila e rotti in euro). Nell'articolo, però, non vengono fatti nomi o riferimenti specifici a una squadra.
Scommesse vietate, le norme severe della Football Association
In Inghilterra è assolutamente vietato ai giocatori scommettere su partite in cui sono direttamente coinvolti e gli allenatori hanno l'obbligo di denunciare situazione del genere qualora a conoscenza dei fatti. Secondo quanto raccolto dal Telegraph, Redknapp era al corrente dell'illecito ma peccò di omessa denuncia, infrangendo così una delle regole della FA. Attualmente ct della Giordania, l'ex manager di Portsmouth, Southampton, Qpr e West Ham s'è difeso affermando di non essere a conoscenza di quella norma. La Federazione ha già aperto un fascicolo sul tecnico ma l'inchiesta è destinata ad allargarsi a macchia d'olio.