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Premier League, Mourinho è una furia: “Arbitri contro il Chelsea”

Il pareggio con il Southampton regala il titolo d’Inverno al Chelsea, ma non la serenità a Mourinho: “L’arbitro deve vergognarsi, quello su Fabregas era un fallo da rigore”
A cura di Alessio Morra
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Il Chelsea pareggiando in casa del Southampton è diventato Campione d’Inverno. I londinesi, che con Hazard hanno rimontato il gol di Mané, hanno anche mantenuto il vantaggio di tre punti sul Manchester City, perché incredibilmente i campioni in carica si sono fatti raggiungere nel finale dal Burnley, una delle peggiori squadre della Premier. Ma nonostante ciò Mourinho al termine del match era arrabbiatissimo. Perché l’arbitro dell’incontro al 10’ della ripresa non ha concesso un rigore nettissimo ai ‘Blues’ per un fallo su Fabregas, che è stato addirittura ammonito per simulazione: “Oggi abbiamo perso due punti, ma non per colpa nostra. Non ci hanno dato un rigore su Fabregas clamoroso. Negli altri paesi in cui ho lavorato, questo sarebbe stato definito uno scandalo in piena regola. Quello su Fabregas era un rigore ‘grosso come una casa’. E addirittura gli ho visto dare un giallo per simulazione, è una cosa mai vista. Per fortuna restiamo primi in classifica, ma l’arbitro oggi ha sbagliato, non c’è alcuna discussione da fare in merito.”

“L’arbitro deve vergognarsi” – Parlando dopo il match con i Saints di Koeman e Pellé, il tecnico del Chelsea è andato giù duro. Perché Mourinho con parole chiarissime ha detto che qualcuno sta cercando di danneggiare scientificamente il Chelsea, attaccato anche da giocatori e allenatori avversari: “Non è stata una svista. Qui c’è una chiara campagna messa in atto contro il Chelsea, non so orchestrata da chi e perché. Ma tutti, dagli allenatori ai giocatori, provano ad influenzare sistematicamente gli arbitri per mettergli pressione e fargli prendere decisioni contro la mia squadra. Questa cosa va avanti da tempo, non posso credere che sia solo una coincidenza. All’arbitro ho fatto gli auguri di buon anno, ma gli ho detto anche di vergognarsi.”

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