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Premier, il Manchester United licenzia uno scout per razzismo

Il 32enne danese Torben Aakjær si era reso protagonista di razzismo sui social network.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Manchester United ha "silurato" uno dei suoi osservatori europei per razzismo. La notizia è arrivata direttamente dall'Inghilterra, e si è diffusa rapidamente in tutto il mondo. Torben Aakjær, trentaduenne danese, era uno degli scout dei Red Devils a partire dal 2011, quando fu ingaggiato proveniente dall'Amburgo. A scatenare la reazione del Manchester United, spingengo la società inglese per il licenziamento in tronco, alcuni post razzisti sui social network, ed in particolare all'indomani della strage di Parigi nella redazione di Charlie Hebdo. Dai post in cui si augurava che la sua Danimarca, al pari della Francia, buttasse fuori "tutta quella m…" dal paese, a quelli in cui inneggiava "è l'ora di usare le nostre armi segrete" contro i musulmani. Non solo: anche una foto con sei maiali ed una didascalia "dedicata" agli europei orientali, che a suo avviso andrebbero bloccati alle frontiere.

Un comportamento che non ha lasciato spazio al Manchester United che optare per il licenziamento in tronco: anche perché un eventuale danno d'immagine che avrebbe potuto colpire la società era tale che in casa inglese si dev'essere pensato a non correre rischi. Accuse di razzismo, tuttavia, respinte al mittente da parte di Torben Aakjær sulla propria pagina Facebook.

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