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Prandelli si affida alla coppia Balotelli ed El Shaarawy, per violare l’Amsterdam Arena

Nel tardo pomeriggio di oggi, gli azzurri atterreranno sul suolo olandese. Ad attenderli, novanta minuti infuocati nello stadio più bello d’Olanda!
A cura di Alberto Pucci
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Olanda vs Italia - Conferenza stampa di Cesare Prandelli

Gemelli diversi – Ha i tratti inconfondibili di El Shaarawy e Balotelli la "nuova" Italia del ct azzurro Cesare Prandelli che, domani sera, affronterà in amichevole l'Olanda di Louis Van Gaal. I novanta minuti all'Amsterdam Arena, metteranno di fronte due delle Nazionali più rinnovate e talentuose d'Europa. Due squadre che, nel corso della loro storia, hanno dato vita a sfide entrate di diritto nella leggenda del calcio europeo e mondiale, come quel magico pomeriggio, sempre ad Amsterdam, dove Totti s'inventò il "cucchiaio" e Toldo parò l'impossibile nella lotteria finale dei rigori. Quella contro l'Olanda, sarà la prima di due amichevoli internazionali di prestigio: il 21 marzo, infatti, gli azzurri torneranno in campo, a Ginevra, per il "test" contro il Brasile. Un "sequel" di lusso, dopo il match contro Van Persie e compagni, che anticiperà le emozioni che vivremo la prossima estate alla "Confederations Cup" e che arriverà appena cinque giorni prima della sfida contro Malta, valevole per le qualificazioni mondiali. Un "planning" impegnativo impegnativo quello azzurro, a cominciare dal programma odierno che prevede una sessione di allenamento al mattino e poi lo spostamento verso l'aeroporto, dove alle 16.00 il charter azzurro decollerà alla volta di Amsterdam. Quella di domani sarà la diciasettesima sfida tra azzurri ed orange: dalla prima sfida (nel 1920 a Genova) ad oggi il bilancio sorride ai "nostri", capaci di vincere sette volte, contro le sole tre affermazioni olandesi.

I protagonisti – Sarà interessante capire come si comporterà la "new generations" italiana, nello splendido stadio inaugurato e profanato dal Milan che nel 1996, in amichevole, riuscì a battere i "lancieri" padroni di casa. Erano gli anni delle movenze pigre e dei colpi geniali di Savicevic (suo il primo gol all'Amsterdam Arena) e di Demetrio Albertini: oggi apprezzato dirigente sportivo, ieri giovane colonna vertebrale di una squadra che lasciò la sua "griffe" in Italia e nel Mondo. A distanza di molti anni, altri due rossoneri tenteranno di emulare i loro "ex" compagni di maglia (rossonera): El Shaa e Balo sono, infatti, l'immagine più nitida che il nostro calcio ha saputo "produrre" nelle ultime settimane. Un esame di maturità per i due attaccanti milanisti, ma anche per molti altri protagonisti azzurri che, a quel tempo, non erano neanche nell'età della ragione per pensare di calcare il manto erboso del più importante stadio olandese, con la maglia italiana addosso. Alcuni di loro, purtroppo, rimarranno a casa per problemi fisici (Giovinco è l'ultimo di questa lista), altri invece per scelta tecnica o, peggio ancora, per quel famoso codice etico che mister Prandelli, da mesi, continua coerentemente a portare avanti. Niente gita premio, dunque, per Bonucci dopo le polemiche di Juventus-Genoa e per Antonio Cassano che paga il momento negativo dell'Inter e che sembra aver perso credito nei confronti del tecnico di Orzinuovi. Assenze "rumorose", come quelle in casa "arancione": Van Gaal, infatti, rinunciando ai "senatori" Sneijder, Stekelenburg, Van der Vaart e Robben, lascerà spazio ai nuovi talenti "orange" e all'esperienza di Huntelaar, Kuyt e, soprattutto, Van Persie.

Canta che ti passa – Nonostante le difficoltà, sempre prevedibili quando affronti la corazzata olandese, il clima in casa azzurra è sereno. Prandelli sprizza serenità e felicità da tutti i pori, specialmente per il ritorno a casa di "Bad Mario" e per il suo inserimento nel Milan dell'altro giovane fenomeno El Shaarawy: "Sono contento per Mario, lo abbiamo visto più sorridente. Ha ritrovato serenità. Lui e Stephan formano una coppia dalle enormi potenzialità ed è un vantaggio che giochino tutti i giorni insieme nel loro club". Musica celestiale per Balotelli che, dopo il suo ritorno in patria e lo splendido esordio di domenica sera, avrà la chance di regalare emozioni anche con la maglia alla quale è più legato. Sembrano ormai lontani i giorni della "mela marcia" e di alcune dichiarazioni fuori luogo, "Balo" sembra infatti essere tornato nei cuori dei tifosi azzurri: sono bastati pochi secondi (quelli del gol sfiorato, in apertura, contro l'Udinese) per spazzare vie mesi di bravate, polemiche e di incomprensioni (a volte molto forti) con Roberto Mancini. Sono bastati due gol per far ricredere alcuni tifosi inglesi e per far ricomparire titoli a nove colonne dedicati alle gesta dell'attaccante azzurri. Ora che Mario Balotelli è tornato a casa, sarà più semplice per Prandelli verificarne lo stato di forma e la condizione psicofisica del ragazzo: "Mario è un predestinato, ma deve far parlare di sè solo per ciò che fa in campo. Deve far uscire il personaggio calciatore, non il resto". Una preghiera e, allo stesso tempo, una speranza quella di Prandelli che ha chiosato con una frase "coraggiosa": "Se vinco il Mondiale, mi faccio due creste!". Con la squadra che si ritrova, un salto dal barbiere non è poi così impossibile!

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