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Prandelli in difesa degli omosessuali nello sport

L’omosessualità nello sport: un tema scottante, narrato nell’ultimo libro, appena uscito, di Alessandro Cecchi Paone. Un’occasione per riportare all’attenzione del grande pubblico questo argomento e per conoscere il pensiero di Cesare Prandelli.
A cura di Alberto Pucci
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Uno, dieci, cento “campioni innamorati” – Sono molti gli innamorati nel mondo dello sport, in tutte le discipline: compreso il calcio. A volte lo sono un po’ troppo del pallone, a volte della propria maglia (nonostante qualche tifoso pensi il contrario e gli chieda di levarsela), a volte del “vicino d’armadietto”: quel compagno che, tutti i giorni, condivide con lui gioie e dolori della professione di sportivo. Da oggi, sarà forse più facile capire quei “campioni innamorati”, quegli atleti che si nascondono, magari dietro finte relazioni, per evitare di esporsi alla luce mediatica e al possibile scherno di tifosi avversari e non. L’aiuto, per comprendere e per capire da vicino questo tipo di “situazione” (per favore, non chiamiamolo problema) nello sport, ci arriva dalla recente uscita de “Il campione innamorato.Giochi proibiti nello Sport”, il nuovo libro di Alessandro Cecchi Paone: uno che non ha avuto paura di dichiararsi e di portare avanti con fierezza e coraggio le sue scelte personali.

Libertà di scelta – E anche se fosse, che male ci sarebbe? E anche se venissimo a scoprire che, nel mondo del calcio, esistono gli omosessuali, cambierebbe qualcosa? 

“ L'omofobia è razzismo! ”
Cesare Prandelli
La nostra passione potrebbe affievolirsi per poi, pian piano, spegnersi? Cecchi Paone, che si batte da anni per difendere e diffondere i diritti degli omosessuali, ha affrontato l’argomento andando a pescare a “piene mani” nella storia dello sport: scovando aneddoti, portando alla luce storie di sportivi, uomini e donne, e raccontando il loro mondo segreto e privato. Un viaggio nel mondo dello sport, un’indagine sui casi di razzismo e omofobia che hanno toccato molte discipline e molti protagonisti: campioni e campionesse costretti, magari, a vivere nella clandestinità. Un racconto che tocca da vicino tutte le discipline sportive, partendo dall’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri, che ha un unico obiettivo: combattere ogni forma di razzismo, omofobia e prevaricazione.

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Il coraggio del ct azzurro – Serviva, però, una “voce” forte per scuotere un’ambiente (quello del calcio), troppe volte obnubilato dall’omertà. In soccorso di Cecchi Paone, è corso Cesare Prandelli. Dall’alto della sua onestà e credibilità, il nostro ct azzurro, non solo ha scritto di suo pugno la prefazione del libro, ma ha anche offerto il suo spunto, come al solito intelligente e interessante, in merito a questo argomento. "Nel mondo del calcio e dello sport, ha scritto Prandelli, resiste ancora il tabù nei confronti dell'omosessualita, mentre ognuno deve vivere liberamente sè stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l'individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà”. Un messaggio di solidarietà, da condividere e da divulgare, non solo nello sport ma anche, e soprattutto, nella vita di tutti i giorni, a partire dalle scuole che hanno (avrebbero) il compito di insegnare ai bambini, l’educazione ed il rispetto verso tutto e tutti.

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