Prandelli e la “meglio gioventù” italiana, in vista del mondiale brasiliano
Largo ai giovani – Il risultato, questa volta, importava a pochi. Forse soltanto a "loro", ancora alla ricerca di una rivincita dopo il quarto di finale di Euro 2012, vinto dagli azzurri ai rigori. Era l'occasione giusta per sperimentare e provare qualcosa, e Cesare Prandelli non se le fatta scappare. Il 2 a 1 con cui l'Inghilterra ci ha battuti, sul "neutro" di Berna, passerà così alla storia per aver dato il "via" ufficiale alla missione impossibile azzurra: partecipare e, possibilmente, vincere il prossimo Mondiale brasiliano. La bella esperienza di Euro 2012 ci ha lasciato un buon punto di partenza dal quale ripartire ma, inevitabilmente, serviranno nuovi stimoli e, soprattutto, forze fresche da inserire in un gruppo al quale il ct azzurro sembra aver dato un'anima ed un gioco. Un compito che, complice l'assenza dei giocatori della Juventus e del Napoli e di alcuni infortuni, Prandelli ha già cominciato a svolgere chiamando, per l'amichevole di Ferragosto, un folto gruppo di giovani di belle speranze: una dozzina di facce nuove, quasi tutte sotto i 25 anni, appartenenti alla "meglio gioventù" italiana del calcio tricolore. Una scelta curiosa, quanto apprezzata, dal tifoso azzurro che, da sotto l'ombrellone, ha sgranato gli occhi quando ha letto i nomi dei vari Destro, El Shaarawy, Perin, De Sciglio, Gabbiadini, Acerbi, Verratti, Fabbrini: nuovi talenti da coltivare e da inserire nel gruppo che, da Settembre, dovrà cominciare a "lavorare" per qualificarsi al mondiale verdeoro.
La coerenza di Cesare – Poco prima di imbarcarsi per tornare in Italia, dopo che la Spagna ci aveva "asfaltati" in finale, Prandelli era stato categorico: "Per vincere servono idee nuove". Un monito lanciato a pochi secondi di distanza da un'altro grido di dolore ("Siamo un paese vecchio") che avrebbe dovuto (e dovrebbe) farci riflettere, calcisticamente parlando. Servono idee nuove per riproporsi ai vertici del "football" mondiale.
Esperimento da ripetere – Intanto, nonostante la sconfitta, la "giovane" Italia è piaciuta e questo, non è un aspetto da trascurare. Il fatto che l'opinione pubblica sostenga l'iniziativa di Prandelli, è un'ulteriore "aiuto" al tecnico azzurro che, a breve, sarà chiamato a scelte importanti e coraggiose. Lo "svecchiamento" di una squadra di calcio, include sempre decisioni dolorose che, inevitabilmente, portano a critiche e polemiche. Ciò che è successo al Milan, ad esempio, è una buona testimonianza di quello che potrebbe capitare anche nello spogliatoio azzurro dove alcuni "senatori" potrebbero cominciare ad alzare il dito e a mugugnare alla prima esclusione. Coraggio e coerenza, di certo non mancano a Prandelli che, calendario permettendo, potrebbe anche ripetere l'esperimento e seguire da vicino le nuove leve del calcio italiano. Il "materiale" non manca, come ha dimostrato anche la recente vittoria dell'Under 21 del neo tecnico Mangia, e costruire una rosa ancora più forte dell'attuale potrebbe non essere così difficile. Il Brasile è avvisato!