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‘Poveri’ calciatori, quasi la metà dei professionisti guadagna meno di 950 euro al mese

Il rapporto annuale redatto da Fifpro, il più grande sindacato dei calciatori nel mondo, disegna un quadro differente dall’idea di giocatori ‘ricchi e strapagati’
A cura di Michele Mazzeo
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Mappa fifpro

Calciatori ricchi e senza problemi. Sembra un dato assodato, una certezza incontrovertibile, ma non è così. Infatti, escludendo i campionati più famosi e ricchi del mondo (Liga, Bundesliga, Premier League e Chinese Super League) nella maggior parte dei casi ci si accorge che la realtà è ben diversa. A dimostrarlo è il rapporto annuale redatto da Fifpro, il più grande sindacato dei calciatori nel mondo che conta quasi 50.000 membri.

Il 45% dei calciatori guadagna meno di 950 euro al mese

Secondo il report, stilato sulle dichiarazioni di un campione di 13mila calciatori di 54 paesi e 87 campionati (tra cui anche Serie A, Ligue 1 e Brasilerao), ben il 45% degli intervistati guadagna meno di 1.000 dollari (950 euro) al mese. A peggiorare la situazione il fatto che più del 40% ammette di ricevere il proprio stipendio in ritardo (l’8% dopo i 3 mesi) e che nel 29% dei casi i trasferimenti avvengono contro la volontà dei giocatori attraverso pressioni o escludendoli dalla rosa della prima squadra oppure ancora facendoli allenare da soli.

Fonte Fifpro.org
Fonte Fifpro.org

Calcio italiano ricco, ma una piccola parte è sotto la soglia

Ovviamente in Italia e Francia la percentuale di giocatori che guadagnano meno di 950 euro al mese è stata molto basso (rispettivamente 2,3% e 2,7%), e riguarda soprattutto i campionati professionistici minori. Nello specifico per il Bel Paese, i dati di Fifpro registrano un salario medio che si aggira tra i 4mila e gli 8mila euro mensili e una lunghezza media dei contratti pari a circa 27 mesi.

Rapporto fifpro ita

Rotolando verso Est: la pessima situazione di Serbia e Ucraina

Basta però spostarsi leggermente a Est per trovare uno scenario completamente diverso. Difatti, l’82% dei giocatori serbi intervistati ha dichiarato di essere stato costretto a trasferirsi contro la propria volontà e il 5,3% non ha un contratto firmato. Ma il dato più eclatante è che ben il 64,6% dei calciatori guadagna meno di 950 euro al mese. Una situazione ancora peggiore si trova però in Ucraina dove, nonostante squadre economicamente competitive come lo Shakhtar Donetsk e Dinamo Kiev, i giocatori che percepiscono meno di mille dollari al mese sono addirittura il 90,9%.

La situazione degli stipendi in Ucraina (fonte fifpro.org)
La situazione degli stipendi in Ucraina (fonte fifpro.org)

Europa, le pressioni sui calciatori non sono così rare

Allargando lo sguardo all’intero Vecchio Continente, viene fuori che dei 1.208 calciatori intervistati che giocano in Europa il 20,2% ha dichiarato di esser stato costretto a rimanere in un club contro la propria volontà, il 7,4% ha ricevuto invece pressioni per accettare un trasferimento, e il 4,4% ha subito forti spinte da parte di un agente o da parte di terzi.

“Povero calcio”: la tragica situazione africana

Se questo è il quadro, non molto idilliaco, della sviluppata Europa, si rimane ancora più sconvolti da quello che il report di Fifpro rivela del calcio in Africa. Qua la percentuale dei calciatori che guadagna meno di 950 euro sale al 73,2%. Ma non è questo l’unico punto critico del continente africano. Infatti, ben il 15% dei giocatori interpellati ha dichiarato di non avere un contratto scritto, un vero e proprio lusso in Congo dove la percentuale degli “accordi sulla parola” sale addirittura all’89%.

La situazione in Cameroon (fonte Fifpro.org)
La situazione in Cameroon (fonte Fifpro.org)

Calciatori vittime di violenza e non istruiti

Ultimo aspetto analizzato dal rapporto del sindacato mondiale dei calciatori è quello relativo alla violenza che questi hanno subito e quello che riguarda il livello d’istruzione degli stessi.  Globalmente il 9,5% dei 13mila intervistati ha ammesso di aver subito violenza fisica (nel 55% dei casi autori delle aggressioni sono i tifosi) e oltre il 70% ha confermato di non aver portato a termine gli studi. Anche nel calcio professionistico dunque non si può fare di tutta l’erba un fascio: “calciatori ricchi e senza problemi” è un cliché che regge solo nella ristretta cerchia delle stelle di primo livello.

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