Porto: Villas Boas è il nuovo Mourinho

OPORTO. Se tre indizi fanno una prova allora forse ci siamo. L'erede di Josè Mourinho ha nome e cognome: Andrè Villas Boas. Come lo "Special One" anche lui non ha un grande passato da calciatore, ma ha condiviso gli anni a Setubal e poi al Porto (col quale ha vinto la Coppa Uefa nel 2003 e la Champions League nel 2004) dove era proprio assistente di Mourinho. Come si conobbero? Semplice. Villas Boas era vicino di casa di Bobby Robson ed un giorno gli scrisse una lettera dove gli spiegava come dovesse impegare al meglio l'attaccante Paciencia. Robson colpito da tanta sfacciataggine lo prese nel suo staff come osservatore. Staff dove c'era già Mourinho.
"Mou" stringe amicizia con lui e dopo Oporto lo vuole con sè sia a Londra col Chelsea che a Milano con l'Inter…la pioggia di trofei la conoscono tutti. L'anno scorso Villas Boas subentra a stagione in corso all'Academica che cerca na difficile salvezza e la porta addirittura all'undicesimo posto. Il Porto decide di puntare su di lui ed arrivano la Supercoppa (2-0 agli odiati rivali del Benfica), sei vittorie ed un pareggio in campionato e quattro vittorie su quattro in Europa League. Lui dice sempre di non essere un clone, ma quando nelle conferenze stampa critica gli arbitri ed attacca costantemente gli allenatori rivali è proprio uguale a Mourinho. Meno male, perchè visto che Villas Boas ha solo trentatrè anni ce ne aspettano ancora tanti di colpi ad effetto stile "Mou".
Jacopo Giove