Pordenone, Colucci come Al Pacino: “Nessuno ci ha regalato niente. Giocatevi la partita”
"Nessuno ci ha regalato niente. Scendete in campo per fare la partita senza avere rimpianti". Così il tecnico Colucci ha motivato la squadra prima della gara di Coppa Italia giocata al ‘Meazza' contro l'Inter. Al match valido per la qualificazione ai quarti di finale il club veneto era arrivato eliminando un'altra formazione di Serie A, il Cagliari. "Mi dispiace un sacco non poter far giocare tutti e 23 come accade di domenica – dice l'allenatore nel video pubblicato dalla società sulla pagina Facebook ufficiale -. Oggi ci siamo meritati di andare a giocare a San Siro".
In campo la squadra darà l'anima: quinta in Serie C, terrà sotto scacco avversari più forti, quotati e meglio pagati per 120 minuti e li trascinerà alla lotteria dei calci di rigore. "Se posso darvi un consiglio, giocate sereni, tranquilli, rispettando l'avversario… affrontiamo i primi della classe, calciatori che fanno gli europei e il mondiale". E quelle parole che ricordano molto il discorso di Tony D'Amato, il coach interpretato da Al Pacino in ‘Ogni maledetta domenica', hanno avuto l'effetto sperato. "Giocatevi la partita", dice ai ragazzi che ha seduti tutti davanti a sé a poche ore dalla sfida con l'Inter. Allo stadio ci saranno ben quattromila tifosi (più di quanti lo stesso stadio di casa ne possa contenere) al seguito per accompagnare la squadra alla fine di quel sogno bellissimo.
Uno sogno dolcissimo nonostante la sconfitta e l'eliminazione giunte solo all'ultimo penalty, dopo aver fatto venire i brividi a Spalletti e ai tifosi interisti perfino dagli undici metri. Mai mollare, raccomanda Trapattoni che citava i suggerimenti del ‘paròn Rocco'. E il Pordenone non ha mollato, sfiorando l'impresa, meritando l'applauso sincero di San Siro per la bella prestazione, con tanto orgoglio, esibita al cospetto di un avversario in balia di se stesso e della propria sufficienza.