Ponte Morandi, l’Italia sul luogo della tragedia. Mancini: “Ciò che è successo è pazzesco”
Dopo l'Ucraina di Andriy Shevchenko, anche Chiellini e compagni hanno voluto rendere omaggio alle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. Qualche minuto dopo le 17, i giocatori azzurri si sono infatti recati sul luogo della tragedia dove lo scorso 14 agosto morirono 43 persone. La delegazione azzurra, con in testa l'ex portiere del Genoa, Perin e l'attaccante della Sampdoria Caprari, ha raggiunto a piedi la zona del crollo e ha deposto una corona di fiori (con il messaggio "Gli azzurri con Genova nel cuore") di fianco a quella che i giocatori ucraini avevano precedentemente lasciato.
"È davvero pazzesco quello che è successo – ha dichiarato il commissario tecnico Roberto Mancini, ai giornalisti presenti – Ho vissuto a Genova 15 anni e molte volte sono passato su questo ponte. Vederlo in televisione fa impressione, ma dal vero fa un effetto diverso, è ancora più impressionante. Per me è stato un momento di fortissima emozione".
Il gesto commovente di Shevchenko
Nel primo pomeriggio era stata dunque la squadra di Shevchenko a raggiungere il Ponte Morandi e a rendere omaggio alle vittime. "L'Italia è il mio secondo paese, ha lasciato un segno importante – ha spiegato l'ex fuoriclasse del Milan, oggi ct dell'Ucraina – Sono sempre vicino al popolo italiano. Non esistono frontiere davanti a una cosa cosi' terribile". Un gesto che ha ovviamente colpito e commosso la popolazione genovese e tutti i tifosi italiani.
Alle 43 persone che hanno perso la vita in quel maledetto giorno di agosto, penseranno ovviamente anche tutti coloro che si recheranno allo stadio "Ferraris" per assistere all'amichevole tra le due nazionali: in programma domani sera con inizio alle ore 20.45. Italia e Ucraina avranno dunque l'occasione di prepararsi al meglio, grazie a questo test match, per i rispettivi impegni di Nations League: gli Azzurri contro la Polonia il 14/10, mentre la formazione di Shevchenko con la Repubblica Ceca due giorni più tardi.
