Ponce alla Roma, il vice Dzeko è un ‘carro armato’
Ezequiel Ponce, 18 anni, in Argentina lo chiamano el tanque (il carro armato) per il modo in cui interpretava il ruolo d'attaccante. La Roma lo aveva bloccato a gennaio scorso, è sbarcato nella Capitale di buon mattino nel giorno della sfida con la Juventus. Prenderà contatto e confidenza con l'ambiente all'Olimpico, giusto per saggiare il clima che c'è. Ai giallorossi è costato 7 milioni di euro (cifra necessaria per rilevare il 70% del cartellino) e arriva con un compito molto importante: sarà lui il vice Dzeko. Dovrà maturare e farlo in fretta, per adesso verrà affidato alle cure di Alberto De Rossi (papà di Daniele e allenatore della Primavera) ma imparerà presto come si lavora a Trigoria.
Nel Newell's Old Boys, laddove è cominciata la storia di Messi, Ponce ha esordito giovanissimo: deve essere un marchio di fabbrica della Rosario rossonera, hai talento e vieni gettato subito nella mischia. Se sopravvivi, allora sei abbastanza forte per resistere agli urti di un mondo – quello del calcio – che non ha pazienza di aspettare. Il tecnico Alfredo Berti gli concesse il debutto a 16 anni, passerella di due minuti e qualche spicciolo di recupero: fu come spalancare la porta del paradiso a quel ragazzo che sogna di percorrere il cammino fatto da tanti campioni sudamericani, dalla sua terra fino all'Europa nel cuore del calcio internazionale. E poi, chissà, magari arriva anche la maglia della Seleccion.
Intanto, comincia a farsi largo a suon di gol, realizzandone una sessantina con le selezioni giovanili nel giro di un paio di anni. Quanto basta perché in prima squadra si accorgano di lui e lui ripaga alla sua maniera la fiducia accordata: 10 presenze, 515 minuti giocati e 1 gol legato alla soddisfazione di ‘bucare' la difesa del San Lorenzo de Almagro a maggio di quest'anno. Due anni fa si mise in mostra nei 90′ contro il Vélez scanditi dall'assist per il 2-0 servito a Casco. Prima rete contro il Racing, a marzo 2014, quando aveva appena 16 anni. Un predestinato che ha avuto buoni maestri come Trezeguet che, dopo aver lasciato la Juventus e l'Europa, ha speso gli ultimi anni della carriera in Argentina e in parte al Newell's. Adesso la Roma e un sorso di Ponce per ubriacare le difese avversarie.