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Pogba allo United, l’affare del secolo è ufficiale

Il comunicato del Manchester chiude l’epoca bianconera e riapre i battenti di Old Trafford al calciatore pagato 110 milioni di euro, più di Bale che passò al Real per 100 milioni. Al suo agente, Raiola, una commissione da 22 milioni. “Merci, Paul”, scrive la Juve. “Porterò con me un pezzo di voi e lascio da voi un pezzo di me. E’ un momento triste”, replica il calciatore.
A cura di Maurizio De Santis
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La trattativa del secolo s'è finalmente conclusa, lo era già da un po' ma si attendeva solo l'ufficialità perché Pogba venisse considerato a tutti gli effetti un calciatore del Manchester. ‘ReUnited', scrivono sul profilo twitter degli inglesi nel cuore della notte quando finalmente arriva l'annuncio del club inglese: un ritorno che ai Red Devils è costato carissimo, 110 milioni di euro, dopo aver perso il francese a parametro zero. Un'operazione che cancella l'affare Bale, che lasciò il Tottenham e approdò al Real per 100 milioni. Una transazione battezzata anche dalla maxi commissione di 22 milioni di euro (il 20%) che finisce nelle tasche dell'agente, Mino Raiola, e un ingaggio da 15 milioni a stagione per il centrocampista. Nelle more c'è anche il contributo di solidarietà della Uefa per i club che hanno contribuito in passato alla formazione del calciatore quand'era ancora un ragazzo: un paio di milioni che Roissy-en-brye, Torcy e Le Havre divideranno.

Sono felice di tornare allo United. E' sempre stato un club con un posto speciale nel mio cuore e non vedo davvero l'ora di lavorare con Mourinho – sono state le prime parole di #pogback -. Sono stato bene alla Juve, ho fantastici ricordi di un grande club con giocatori che considero come amici. Ma penso che fosse il momento giusto per tornare a Old Trafford. Mi è sempre piaciuto giocare di fronte a questi tifosi e non vedo l'ora di dare il mio contributo alla squadra. Questa è la società giusta per me per ottenere tutto quello che spero.

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A celebrare il matrimonio in grande stile è l'Adidas, il marchio di abbigliamento sportivo, che in un segno di pace da 5 milioni di euro a stagione (solo Messi è pagato di più dalla Casa tedesca) ha messo sotto lo stesso marchio la squadra su cui ha investito di più e il golden boy griffato con le tre strisce.

Ringrazio la Juventus e tutti i tifosi juventini – è il messaggio di addio postato sui profili social -. Porterò con me un pezzo di voi e lascio da voi un pezzo di me. E' un momento triste, ma sono molto contento per quello che ho fatto a Torino.

Nove trofei a Torino, più presente dopo Bonucci e Buffon

Si chiude così una parte importante della carriera, basta dare un'occhiata alle cifre e al palmares: con la Juventus ha conquistato 9 trofei, dei 10 messi in bacheca negli ultimi 5 anni: quattro scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane. A Torino Pogba ha trovato l’ambiente ideale per crescere, in modo esplosivo, e per giocare moltissimo, se è vero che solo Bonucci e Buffon hanno disputato più delle sue 178 presenze dal 2012, in tutte le competizioni. Centrocampista totale, è stato al contempo schermo a protezione della difesa (1152 palloni recuperati) e motore dell’azione offensiva (416 conclusioni, 32 assist e 34 gol).

Il comunicato con le cifre ufficiali della cessione

Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società Manchester United Football Club Limited per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Paul Labile Pogba per un importo di € 105 milioni pagabili in due anni. Il valore di acquisto potrà incrementarsi di € 5 milioni al verificarsi di determinate condizioni nel corso della durata contrattuale. Tale operazione genera un effetto economico positivo di circa € 72,6 milioni, al netto del contributo di solidarietà e degli oneri accessori.

Il saluto della Juventus: "Merci, Paul"

Agilità. Potenza. Classe. E potremmo andare avanti a lungo nell’elenco delle qualità e delle doti in campo di Paul Labile Pogba, che per quattro anni ha deliziato, domenica dopo domenica, il pubblico dello Juventus Stadium e di tutti i campi d’Italia con le sue giocate, le sue invenzioni, la sua classe, appunto. In campo e fuori, Paul è uno di quei giocatori che non si dimenticano, e che restano impressi nell’immaginario collettivo, tanto per quelle sassate improvvise da lontano, che gli sono valse l’appellativo Pogboom, quanto per il suo estro, per esempio nelle esultanze (la sua PogDance prima, e la Dab Dance poi, hanno contagiato tutti).

Le quattro stagioni vissute insieme non si potranno dimenticare. E ora che ha deciso di proseguire la sua esperienza professionale altrove, non possiamo che salutarlo con affetto e ringraziarlo per la splendida avventura che abbiamo condiviso. Merci Paul et bonne chance.

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